Pergolesi, il capolavoro rinasce in jazz

IL CONCERTO. Domenica 16 aprile «Around Stabat Mater» nella chiesa di San Nicolò ai Celestini, a Bergamo. Una rivisitazione per tromba, trombone, fisarmonica ed elettronica curata da Giovanni Falzone, su progetto di Alessandro Bottelli.

L’antica chiesa di San Nicolò ai Celestini in Bergamo costituisce, di per sé, un incontestabile evento. E prima ancora di essere la sede prescelta per una serie di iniziative intese a valorizzarne lo spirito e la memoria, appartiene a quelle reali certezze dello sguardo che, negli anni, hanno dato una vigorosa certificazione d’appartenenza alle nostre fugaci esistenze. L’edificio affonda le radici in un passato secolare, in cui si sono succedute, senza soluzione di

continuità, storie di uomini e artisti, vicende di sangue, soccorso e santità. Eppure, alla gran parte dei bergamaschi, il luogo rimane ancora oggi piuttosto estraneo, se non addirittura misconosciuto. Posizionato tra lo stadio Gewiss e il mite Santuario dell’Addolorata di Borgo Santa Caterina, il convento è una insolita oasi accarezzata dal silenzio, di proprietà delle Suore Sacramentine, dove i rumori del mondo non hanno ancora trovato diritto di residenza. Nemmeno il Fai è riuscito nel lodevole intento di farlo apprezzare a un più largo pubblico: nella graduatoria dei «Luoghi del Cuore» si è dovuto accontentare soltanto del 169° posto.

Come tutti i longevi in là con gli anni, anche l’annesso complesso conventuale lamenta, da tempo, qualche acciacco strutturale. Lo scorso anno, ad esempio, si era scoperto che le travi di sostegno di un’ala del chiostro erano fortemente ammalorate, tanto da ipotizzarne il crollo, con conseguenze nefaste per tutto l’insieme architettonico. Proprio per dare una mano a raccogliere fondi in vista degli inderogabili (e onerosi) lavori di ristrutturazione, nel gennaio

L’evento, alle 16, in ricordo di Gino e Giuseppina Rota. Le offerte destinate ai restauri in corso

scorso Alessandro Bottelli, promotore culturale e direttore artistico di varie iniziative musicali e pluridisciplinari attente anche al patrimonio locale, aveva organizzato un doppio concerto per i Celestini, «I colori dell’aria 3», che nel giro di pochi giorni ha registrato il tutto esaurito. Il successo ottenuto con questa iniziativa ha fatto sì che Bottelli mettesse in cantiere un secondo progetto, affidandolo a un noto trombettista e compositore jazz: Giovanni Falzone. Si tratta della reinvenzione del capolavoro vocale sacro di Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), un’opera epocale, che ebbe influssi e rivisitazioni da parte di molti musicisti, tra i quali in primis il grande Bach. Il tema della Madre – e, nella fattispecie, della Madre dolorosa – ben si addice tra l’altro al contesto conventuale dei Celestini, trovando inoltre riscontro figurativo nelle antiche immagini ad affresco dipinte all’interno della chiesa. «Around Stabat Mater», concepito per le sonorità di tromba, trombone, fisarmonica ed elettronica, è dunque un lavoro site specific, in prima nazionale, nato per l’occasione e che debutta domenica 16 aprile, alle ore 16.

Se da un lato Pergolesi, in questo suo estremo parto creativo, perseguiva «una emotività composta e contenuta, stemperando attraverso la vena elegiaca delle melodie il senso tragico della morte e trasformando la disperazione in dolente rassegnazione», Falzone, che è artista dotato di una gestualità impulsiva, evidente, persino barocca, stabilisce con il testo originale un rapporto più viscerale, rimodulandolo in dieci piccoli quadri e imperniandolo sul costante intreccio tra antico e moderno. Così, nel rielaborare il materiale, il jazzista alterna continuamente blocchi inerenti alla partitura originale del maestro marchigiano a composizioni ricavate da cellule tematiche e composte ex novo. Come sottolinea lo stesso Falzone: «L’organico propostomi, genera, già di per sé, un impasto molto interessante. Ai tre strumenti, che vengono utilizzati sia in forma canonica sia in forma creativa e non convenzionale, si aggiunge l’imprevedibile colore dell’elettronica, che amplifica esponenzialmente le possibilità espressive rendendo tutto il quadro sonoro sempre variabile e in movimento».

Il progetto rientra tra i lavori di reinvenzione denominati «Around» che Falzone, nel corso degli anni, ha dedicato ad alcuni dei grandi maestri della musica: Johann Sebastian Bach, Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi, Georges Bizet, Charlie Parker, Jimi Hendrix, Ornette Coleman e i Led Zeppelin. A fondamento di queste «rivisitazioni» pulsa il desiderio di fare incontrare alcune tra le musiche che, durante il suo percorso da musicista onnivoro, Falzone ha incontrato, suonato ed amato. Nella chiesa dei Celestini, il trombettista siciliano sarà affiancato da due outsider, due compagni di viaggio dalle eccellenti credenziali per la prima volta riuniti in trio, quali il fisarmonicista Nadio Marenco e il trombonista Andrea Andreoli.

Marenco, di origini savonesi, vanta collaborazioni con Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto, Enzo Jannacci, Roberto Piumini, Moni Ovadia, Federico Buffa, Milva, Alessandro Haber, Iva Zanicchi, Gipo Farassino, Gianni Coscia, Mika, e più di recente con Francesco Guccini.

Andreoli, bergamasco, insegna attualmente trombone jazz al Conservatorio «G. Verdi» di Milano e ha inciso, tra gli altri, con Vince Mendoza, Bob Mintzer, Bill Laurence, Enrico Intra, Mina, Malika Ayane, Mario Biondi.

Grazie a una nuova raccolta fondi, con questo concerto dedicato al ricordo di Giuseppina e Gino Rota – una coppia di coniugi molto conosciuta e stimata in Borgo Santa Caterina, legata da profondo affetto e da ricordi indelebili al convento dei Celestini –, si vuole attirare l’attenzione sui problemi che interessano le strutture del chiostro di questo storico edificio, bisognoso di importanti e urgenti interventi di consolidamento.

L’iniziativa, promossa dall’Istituto Suore Sacramentine di Bergamo in collaborazione con la Parrocchia di Santa Caterina e inserita nel ricco cartellone della Settimana della Cultura ideata dalla Diocesi di Bergamo, è resa possibile grazie al sostegno di Fondazione della Comunità Bergamasca, Montello spa, Agnelli Metalli, Marmi Remuzzi, Frassati spa, Ambrosini, Fondazione Credito Bergamasco e di Eliorobica come sponsor tecnico. Inoltre, si avvale della media partner di Avvenire, Famiglia Cristiana, BergamoNews e di Santalessandro.org, settimanale online della Diocesi di Bergamo.

Ingresso con offerta libera. Prenotazione obbligatoria telefonando al 388.5863106.

© RIPRODUZIONE RISERVATA