Rota Nodari, 60 anni di creatività disegnata a mano libera

LA MOSTRA. A Brembate Sopra «Segni Di/segni», allestita alla sede della Fondazione Legler, documenta l’attività dell’architetto attraverso disegni e modelli. L’inaugurazione il 14 novembre e il 21 si terrà il convegno «Il mestiere dell’architetto».

Brembate Sopra

«Il disegno come ricerca e come linguaggio per comunicare agli altri, oggi in gran parte “sostituito” dai sistemi tecnologici, per dar consistenza alle proprie idee, a verificarne l’esito. Per me alcune volte questa prassi prevede anche esecuzioni a mano libera di un progetto già realizzato, quale processo lento, riflessivo sulle parti di dettaglio. Quale analisi autocritica...». Parole di Cesare Rota Nodari, una delle figure più eclettiche del panorama culturale bergamasco. Architetto, come è noto, ma anche disegnatore, scultore, «pensatore», insomma un creativo a tutto tondo che in sessant’anni di carriera, ha sempre scorrazzato tra discipline e tecniche progettuali e artistiche differenti, ma sempre ancorate al segno, al «saper fare» e alla materia.

Memorie di un’epoca

Nell’era del digitale, in cui tecnologia e virtuale hanno trasformato anche i territori dell’architettura e dell’arte, la Fondazione Legler per la Storia Economica e Sociale di Bergamo inaugura il 14 novembre, alle 18, nei suoi spazi di Brembate Sopra (via Legler 14), la mostra «Segni di/Segni. Cesare Rota Nodari» che si propone di restituire i 60 anni di attività del professionista bergamasco, attraverso disegni e progetti che testimoniano un’epoca in cui l’architettura nasceva dal pensiero e dal segno analogico. Organizzata in collaborazione con il Centro Studi Valle Imagna, con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Fondazione Architetti di Bergamo, l’esposizione è curata da Edoardo Milesi e inaugura una nuova stagione di esposizioni dedicate ai materiali donati all’archivio da imprese e studi professionali del territorio. L’iniziativa nasce, infatti da una donazione: i materiali professionali di Rota Nodari, confluiti nel Centro Studi Valle Imagna e oggi conservati presso la Fondazione. Ordinati e resi fruibili, schede, studi e documenti mettono in luce un filo rosso preciso nel lavoro dell’architetto, in cui il Segno – e il di/Segno avviano il progetto e ne verificano gli effetti nello spazio abitato.

Insegnamento e opere

Cesare Rota Nodari (Almenno San Bartolomeo, 1935) si è dedicato per anni all’insegnamento e alla libera professione nel settore dell’architettura pubblica e privata, del design, del recupero ambientale, del restauro. Ha progettato biblioteche, case per anziani, scuole, chiese, musei, complessi industriali e residenziali, e ha curato il recupero di prestigiosi edifici storici, non solo in Italia ma anche in Brasile e a Gerusalemme. Ha fatto parte dei gruppi di progettazione del Piano Paesistico della Provincia di Bergamo e, con Jean Nouvel, del Parco Scientifico Kilometro Rosso. È stato membro di un Comitato Scientifico della Comunità Europea per i programmi di tutela del patrimonio d’arte medioevale, il primo Presidente dell’Antenna Europea del Romanico, oltre che autore di testi scolastici e saggi monografici d’arte e di architettura. La mostra documenta pratiche e contenuti di questo itinerario creativo e progettuale: tecnigrafo e plastilina, grafite e inchiostro, plastici e tavole, pubblicazioni e restauri dell’edilizia storica e rurale, schizzi che mettono a fuoco proporzioni e luce, modelli che mettono in relazione progetto e contesto, pagine che restituiscono un «mestiere» organico, inteso come servizio e responsabilità. Al cuore di ogni idea e di ogni progetto è sempre il segno, che agisce, orienta, prende posizione.

Analogico e digitale

Accompagnerà la mostra, il convegno «Il mestiere dell’architetto», in programma venerdì 21 novembre, alle 14.30. Un momento di riflessione sul ruolo dell’architetto e sul passaggio dal disegno analogico all’elaborazione digitale, con il curatore Edoardo Milesi, don Roberto Tagliaferri e Mariola Peretti. La mostra si potrà visitare, con ingresso libero, fino al 23 dicembre, da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 13. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.fondazionestoriaeconomicabergamo.it

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