«Tutte notizie false, i Pinguini restano uniti». Il 2 dicembre a Daste per il nuovo album

Al vertice.Venerdì 2 dicembre esce l’atteso album della band bergamasca, che si intitola «Fake News»: si era sparsa la voce che Zanotti volesse mettersi in proprio e invece «a noi piace essere una band». In scaletta, come al solito, temi molto attuali, con una punta di rock in più. «Ci sono forti aspettative e questo un po’ ci spaventa». Al Daste alle 18 il primo firma-copie.

Notizie false dal mondo dei Pinguini Tattici Nucleari, sebben «Fake News» sia un titolo che va letto al contrario. L’album è l’ennesimo capitolo di un successo clamoroso che ha visto il gruppo bergamasco, capitanato da Riccardo Zanotti, passare dall’indie al pop, al mainstream nell’arco di album perfettamente orditi. L’ultimo è l’atto di preparazione al gioco favorito degli stadi che va in atto a luglio: dieci date già fissate, comprese quelle di San Siro l’11 e il 12. Il disco è fuori venerdì 2, primo appuntamento per firma-copie al «Daste» di via Daste e Spalenga a Bergamo, lo stesso giorno a partire dalle 18.

La vittoria agli Mtv Europe Music Awards

Vincenti agli Mtv Europe Music Awards, i sei ragazzi si preparano al grande abbraccio popolare. Al nuovo disco hanno iniziato a lavorare un anno e mezzo fa. In tutto sono 14 i brani: la canzone che parla di Roma è una confessione d’amore, Parigi, Londra, Copenhagen finiscono citate secondo una geografia dei sentimenti. Una ballata s’intitola «Hikkikomori», mette il dito nella piaga della solitudine e nasce dall’evocazione della pandemia, dell’isolamento.

Canzoni nate dalla pandemia

«Certe canzoni sono autoreferenziali: parlano del rapporto con la pandemia, il confinamento. Sono canzoni di solitudine. Per noi conta molto l’aspetto comunitario: stare insieme è importante», spiega Zanotti per conto di tutti. Sul titolo, «Fake News», ha influito un episodio di qualche tempo fa. Riccardo è in vacanza, in Irlanda, con la fidanzata, qualcuno attiva un flusso di «fake» che lo dà per fuoruscito dal gruppo. Naturalmente non è così. Ora il nuovo album dei Pinguini riflette sulla stortura delle false notizie. Ma in conferenza stampa si gira intorno a quella «voce» e tutti quanto continuano a insistere sul dato effettivo del lavoro collettivo e della band. Le canzoni le ha sempre scritte Zanotti, gli altri fanno il gruppo che va in scena; tutti hanno un ruolo. «Ci piace essere una band, conta il valore di squadra» dicono in coro. «Alcune canzoni parlano della solitudine, ma ci sembrava logico dirne visto quel che ci era successo. Ci abbiamo messo tanto tempo a registrare il disco perché ora la responsabilità e diversa. Ci sembra che sia un lavoro più maturo, non ancora marcio. Ora il processo creativo in studio è lento, più ponderato».

Una intrigante sperimentazione pop

I ragazzi crescono. Il disco è ancora una volta ad ampio raggio musicale, con una punta di rock in più. In qualche passaggio la musica strizza l’occhio a una sperimentazione pop che non manca d’esser intrigante. Del resto la band viene dal prog. «L’idea è quella di raccontare la nostra generazione – continua Elio Biffi, il tastierista -, questo è un disco vario come piace a noi». In vero i Pinguini hanno riempito uno spazio che mancava, in tempi non sospetti, prima dei camuffamenti Måneskin. «Come gruppo comunichiamo cose distanti, siamo una proposta che ha paletti ed evidenti differenze. Sei generazionale se resisti nel tempo, noi speriamo tanto di farlo. Cerchiamo semplicemente di dipingere il quadro che vediamo. Il fatto di sapere che il disco sarà ascoltato da più gente ci ha messo di fronte alla necessità di un dialogo interno più serrato. Ci rendiamo conto di avere un peso specifico, sappiamo che ci sono aspettative su di noi e questo spaventa».

«Il successo? Una montagna sulle spalle»

«Qualche volta sembra di avere una montagna sulle spalle» aggiunge il cantante e compositore. «Il processo creativo ora si è trasferito in studio di registrazione, prima si lavorava in sala prove e tutto nasceva lì, dal suono della band». Il concetto di «fake» viene ribadito anche in conferenza: «Le false notizie attecchiscono perché a volte hanno un fascino incredibile, sono una specie di droga, ma la verità è una». Riguardo alla straordinaria affermazione i Pinguini sono sorpresi a metà: «Non vogliamo dare l’immagine dei ragazzi di successo, semmai quella dei ragazzi contenti. Continuiamo a vivere dove abbiamo sempre vissuto. Bergamo è una medicina: l’etica è quella del lavoro, più va bene e più ti rimbocchi le maniche. Il divismo è un aspetto alieno alla nostra terra. Da noi nessuno ostenta nulla».

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