Una donna in cerca di futuro: Paola Cortellesi al Cinema Capitol

ANNI ’40. Il 30 ottobre alle 20 l’attrice incontra il pubblico bergamasco, nel tour di promozione del primo film che la vede anche regista: «C’è ancora domani».

Paola Cortellesi incontrerà il pubblico bergamasco presente in sala al Cinema Capitol in occasione della proiezione del film «C’è ancora domani» il 30 ottobre alle ore 20. Il film vede Paola Cortellesi regista oltre che interprete, con Valerio Mastandrea: soggetto e sceneggiatura di Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi. Nel cast figurano anche Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli, Vinicio Marchioni.

Il film, che è nelle sale da giovedì scorso, ha aperto la XVIII edizione della Festa del cinema di Roma, ed è stato accolto con 8 minuti di applausi del pubblico, alla prima proiezione ufficiale. Segna l’esordio della popolare attrice alla regia. L’uscita in tutte le sale italiane viene ora accompagnata da un tour di saluti che tocca una ventina di città, e che ha incluso Bergamo. Racconta di Delia (Paola Cortellesi), moglie di Ivano, e madre di tre figli: questi sono i ruoli che la definiscono e ciò le basta. Siamo nella seconda metà degli anni ’40 e la sua famiglia vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della Liberazione e le miserie della guerra che la capitale da poco si è lasciata alle spalle.

Ivano (Valerio Mastandrea) è il «capo supremo» della famiglia, lavora duro per portare pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre direttamente con la cinghia. Ha rispetto solo per suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è in pratica la badante. L’unico sollievo per lei è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza.

È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che dal canto suo spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame) e liberarsi di quella famiglia. Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata, un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspira. L’arrivo di una lettera misteriosa, però, le darà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti.

«Personalmente - ha detto Cortellesi in una intervista - questa storia ha molto anche della mia storia personale, delle mie nonne e bisnonne: anche se non sto parlando della parte legata alla violenza, per fortuna». E ha raccontato di aver tenuto con sé delle lettere nel corso della sua vita: «Dei miei genitori, una in particolare, in cui non facevo ancora questo mestiere, c’entrava con la ragazza che ero e mi dicevano che erano orgogliosi di me: è una lettera bellissima, che conservo».

Nel cinema italiano «va di moda fare lavorare le donne: è ghettizzante e offensivo ma approfittiamone, per essere sovversive in questo ingranaggio. Difendiamoci facendo cose belle» ha commentato Valeria Golino, protagonista con Valeria Bruni Tedeschi, Paola Cortellesi, Jasmine Trinca, Kasia Smutniak, Ginevra Elkann dei «Dialoghi sul futuro del cinema», incontro promosso da Fondazione Cinema per Roma e Anica . Per Paola Cortellesi «contano le cose ben fatte, l’importante è sostenerle e farle viaggiare».

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