Morti nel lago di Como, l’autopsia conferma l’ipotesi dell’incidente

LA TRAGEDIA. L’esame è stato effettuato nella mattinata di venerdì 12 gennaio: Morgan Algeri e Tiziana Tozzo morti per annegamento. Rimane ora il nodo della perizia sull’auto per far luce sul mistero.

L’autopsia l’ha confermato: Tiziana Tozzo, 45 anni di Cantù, e Morgan Algeri, 38 anni di Brembate Sopra, le due vittime dell’incidente di Villa Geno a Como, sono morti per annegamento. Si attendono i riscontri dei vari prelievi di organi e tessuti che sono stati effettuati dall’anatomopatologo del Sant’Anna Giovanni Scola, che entro sessanta giorni depositerà la propria relazione in Procura, ma i dubbi ormai sono pochissimi. All’autopsia – che si è tenuta ieri mattina e che è durata tre ore – ha partecipato anche il consulente di parte Paolo Galeazzi nominato dall’avvocato Giovanni Giorginio per conto della famiglia di Algeri. La famiglia di Tiziana Tozzo non ha invece nominato consulenti. Sembra svanire l’ipotesi del malore. L’uomo e la donna avevano cercato di uscire dalla trappola in cui erano caduti, aprendo la portiera del lato di guida – dove si trovava Morgan – e uscendo dalla vettura, senza però riuscire a risalire a galla, complice anche il freddo dell’acqua.

L’indagine, ora, deve compiere l’ultimo passo con la perizia per l’analisi dell’auto e della sua scatola nera. Intanto la Mobile ha definito tutto il quadro della vicenda. L’ultimo in ordine di tempo porta sempre nella direzione della conferma che i due, arrivati da poco nel parcheggio affacciato sul lago in fondo a viale Geno, stessero comunque già per ripartire o fossero in fase di avvio dell’auto. Pare infatti che Tiziana avesse detto che sarebbe rincasata entro le 22,30 dopo la serata trascorsa al ristorante con Morgan. Era dunque già in ritardo, dopo essere uscita dal ristorante di Capiago Intimiano (alle 22,17) ed aver fatto un giro molto veloce sul lago. Verosimile dunque che il trentottenne di Brembate Sopra, proprio per permettere alla donna di arrivare a casa con un ritardo non eccessivo, abbia riacceso l’auto pochi attimi prima della tragedia. Cosa sia accaduto e cosa abbia portato l’auto a colpire una panchina facendola ruotare, ad abbattere un parapetto e a cadere di punta nel lago, ribaltandosi, rimane ancora un mistero. Un salto nel vuoto di qualche metro con in fondo il lago che ha poi inghiottito i due corpi senza lasciare loro scampo.

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