Ponte San Michele, rocciatori in azione
Rush finale per la riapertura ai treni

Calusco d’Adda, al lavoro per completare i lavori e consentire il via ai treni dal 14 settembre, a due anni esatti dallo stop. Gli ultimi ritocchi, dopo il ripristino della circolazione.

È conto alla rovescia per la riapertura alla circolazione ferroviaria del ponte San Michele sul fiume Adda, fra Calusco e Paderno, che Rfi (Rete ferroviaria italiana) ha confermato avverrà il 14 settembre. La riapertura non metterà contemporaneamente fine all’intervento di manutenzione straordinaria in corso sul viadotto, che continuerà anche dopo: ciò che rimane da fare sarà però compatibile con il passaggio dei treni della linea Milano-Bergamo via Carnate. Devono invece necessariamente essere completati prima della riapertura i lavori sulle parti strutturali del ponte. Ecco perché in questi giorni si sono messi all’opera i rocciatori di una ditta specializzata che, in cordata, stanno provvedendo a piazzare i necessari rinforzi in quelle particolari parti del San Michele irraggiungibili con un ponteggio. In pratica, dove ritenuto necessario, i rocciatori stanno posizionando travi metalliche nuove a rinforzo di quelle vecchie e le stanno fissando insieme, sostituendo gli originari chiodi con bulloni.

Il ponte è composto da sette pile: le pile due e cinque su due livelli. Rfi fa sapere che «è in corso il montaggio dei rinforzi sulle pile due e cinque del ponte con il supporto di personale specializzato nei lavori in quota» appunto i rocciatori. E che, al momento, si sta precisamente lavorando «sul livello uno della pila due e sul livello uno della pila cinque». Lavorazioni sono in corso anche sul grosso arco del viadotto, diviso in cinque compartimenti.

Nel quinto, ossia quello centrale che si vede coperto con appositi teloni, «dopo il completamento della sabbiatura e della prima mano di verniciatura – fa sapere ancora Rfi – è in corso la sigillatura degli interstizi», operazione quest’ultima che riveste una certa importanza: sigillare gli interstizi permette di eliminare l’ossigeno fra le parti metalliche accoppiate e, quindi, ridurne il rischio di ossidazione ossia che il ponte, in futuro, torni ad arrugginirsi. Terminati i lavori sulle pile uno e due, l’intervento di manutenzione straordinaria del San Michele finalizzato al suo rafforzamento potrà dirsi concluso.

Il cantiere, però, continuerà la sua attività anche dopo il 14 settembre in contemporanea con il passaggio dei treni: c’è infatti ancora da completare la sabbiatura e verniciatura di tutta la parte sottostante il ponte, ossia delle pile e dell’arco. È invece stata completata quella dell’impalcato ferroviario, la parte al cui interno passa la linea ferroviaria e sopra la quale si trova la carreggiata stradale, che è stata riaperta al traffico ciclopedonale il 29 marzo 2019 e a quello veicolare l’8 novembre.

Il ripristino della circolazione ferroviaria sul San Michele, invece, avverrà esattamente due anni dopo la sera del 14 settembre 2018 in cui, in base ai risultati delle allora più recenti rilevazioni, Rfi prese la non facile decisione di chiudere totalmente il ponte, con tutte le pesanti conseguenze che ebbe dal punto di vista viabilistico, sociale ed economico per la zona. Al momento non sono ancora arrivate ai Comuni di Calusco e Paderno informazioni se ci sarà e come si svolgerà la cerimonia di inaugurazione, che risulta ancora essere in corso di definizione. Nel frattempo si è in attesa anche degli orari con cui i treni torneranno a percorrere la Bergamo-Milano via Carnate. Il San Michele, ha ribadito più volte Rfi, «ha la stessa capacità ferroviaria di prima della sua chiusura» e, quindi, gli orari delle corse dovrebbero ancora essere gli stessi, anche se potrebbe pesare sulla loro definizione il limite dell’80% della capienza massima dei mezzi pubblici imposto dalle norme per limitare il contagio da coronavirus

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