Allarme «svapo»: anche la e-sigaretta nuoce alla salute

Malattie respiratorie. A rischio anche i ragazzi, non solo per gli effetti diretti ma per la possibilità di dipendenza dalla nicotina.

Dal Congresso Nazionale della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (Simri) tenutosi a Palermo, viene nuovamente lanciato un allarme sui potenziali rischi legati all’impiego delle sigarette elettroniche, soprattutto nei giovanissimi. Oltre ai dati già noti e crescenti che suggeriscono come il fumo elettronico rappresenti un fattore di rischio indipendente, anche in soggetti sani e che non utilizzano sigarette tradizionali, per lo sviluppo di sintomi respiratori quali broncostruzione e tosse, è stato pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista scientifica «Thorax» il primo lavoro scientifico che dimostra in un campione di più di 2000 tra adolescenti e giovani adulti, un’associazione tra l’esposizione al fumo passivo da sigaretta elettronica contenente nicotina e aumento del rischio di sviluppare sintomi respiratori quali dispnea o bronchite.

«Questo dato non ci sorprende ed era largamente atteso - riferisce la dottoressa Maria Elisa Di Cicco, pediatra ricercatrice e consigliere della Simri - dal momento che era già stata segnalata la presenza di composti tossici nell’aria indoor delle case degli utilizzatori di e-cigarettes, quali PM2,5 PM10, nicotina e composti organici volatili. Tuttavia, queste nuove evidenze confermano la necessità di non utilizzare questi dispositivi in casa, soprattutto se sono presenti bambini e adolescenti, anche per evitare l’effetto di imitazione, già ben descritto per la sigaretta tradizionale».

«Dobbiamo anche sottolineare che l’uso dovrebbe essere fortemente sconsigliato pure nelle donne in gravidanza - aggiunge il presidente della Simri Fabio Midulla - dal momento che cominciano ad emergere dati che associano l’impiego delle sigarette elettroniche in gravidanza alla nascita di neonati di basso peso».

«Dobbiamo anche sottolineare che l’uso dovrebbe essere fortemente sconsigliato pure nelle donne in gravidanza - aggiunge il presidente della Simri Fabio Midulla - dal momento che cominciano ad emergere dati che associano l’impiego delle sigarette elettroniche in gravidanza alla nascita di neonati di basso peso».

Desta inoltre preoccupazione il numero in continua crescita degli utilizzatori, con stime di circa 80 milioni di persone al 2023 a livello mondiale (20 milioni nel 2012) e con un mercato che a breve potrebbe superare quello delle sigarette tradizionali. In Europa, dati Eurobarometer riferiscono che un cittadino su 7 ha provato almeno una volta le e-cigarettes; in Italia, dati del Ministero della Salute dimostrano che gli utilizzatori occasionali o abituali di sigarette elettroniche sono già più di un milione (2,4% della popolazione). Inoltre, il 41,5% degli adolescenti italiani di età compresa tra 14 e 17 anni ha provato almeno una volta la sigaretta elettronica e l’1,7% ne è utilizzatore abituale.

I ragazzi, oltre ad essere a rischio per gli effetti diretti dello «svapo», sono anche a maggior rischio di sviluppare dipendenza da nicotina: in tal senso le e-cigarettes possono rappresentare una «porta di ingresso» verso il fumo tradizionale. Infatti, recenti evidenze confermano che gli adolescenti che non hanno mai utilizzato le sigarette tradizionali ma hanno provato almeno una volta il fumo elettronico, hanno un rischio aumentato di più di 4 volte di diventare fumatori di sigarette tradizionale.

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