Con le nuove strumentazioni il nostro cuore senza più segreti

TECNOLOGIE SOFISTICATE. Consentono di studiare in modo particolarmente accurato tutte le patologia cardiache.

Una macchina perfetta, culla e motore di tutte le cose, che batte, nel corso di tutta la vita, 3 miliardi di volte pompando all’incirca 3 milioni di litri di sangue all’anno . È il cuore. Un organo che, sebbene a prima vista, possa sembrare una semplice struttura meccanica, possiede la straordinaria capacità di regolare il proprio funzionamento al variare delle esigenze dell’organismo e delle emozioni.

Il Dipartimento Cardiovascolare di Humanitas Gavazzeni è specializzato nella cura del cuore a 360° e offre un percorso di cura completo a ogni persona con un problema più o meno rilevante correlato al nostro organo vitale. Il Centro Cardio, strutturato in cardiologia, elettrofisiologia, emodinamica, chirurgia vascolare, cardiochirurgia e cardiochirurgia robotica e mininvasiva e riabilitazione cardiovascolare, potendo contare sull’Heart Team - inteso come gruppo specializzato di professionisti (da medici a infermieri e operatori socio sanitari) - e su una dotazione tecnologica diagnostica e terapeutica all’avanguardia, è in grado di seguire con la massima attenzione e appropriatezza ogni paziente nella risoluzione della propria malattia; l’obiettivo è curare ogni persona in modo personalizzato, scegliendo il trattamento più efficace tra il ventaglio di possibilità oggi disponibili.

«Oggi nelle nostre mani abbiamo molti strumenti che solo diverse decine di anni fa non potevamo pensare di avere – afferma il dottor Elvis Brscic, responsabile della Cardiologia di Humanitas Gavazzeni -. La Tac e la Rmn cardiaca attualmente disponibili, ci permettono di studiare in modo accurato tutte le patologie cardiache. Protesi e cateteri sempre più miniaturizzati ci consentono di sviluppare una medicina personalizzata e mininvasiva curando per via non chirurgica, con un basso rischio procedurale, patologie coronariche e valvolari. La Tavi (impianto percutaneo transcatetere della protesi valvolare aortica), la Mitraclic e la Triclip (impianto percutaneo transcatetere di clip protesiche che permettono la correzione di insufficienza valvolari critiche nella mitrale e nella tricuspide), sono un esempio di questa evoluzione nella cura delle malattie cardiache e di quanto l’asticella si stia sempre più alzando per permettere a tutti la miglior cura possibile e prendere in carico la salute del cuore a 360 gradi».

L’uso del robot in cardiochirurgia permette di operare in modo preciso ed efficace oltre che «soft» il cuore, dal momento che l’estrema accuratezza della mano robotica consente di ridurre al minimo il trauma dei tessuti. «Con questa tecnica, infatti, siamo in grado di eseguire quattro incisioni di 8 millimetri invece di aprire il torace. E questo si traduce in un’importante diminuzione del dolore, un ridotto rischio di sanguinamento e quindi dei rischi infettivi, un evidente vantaggio estetico e un rapido ritorno a una vita normale senza necessità di riabilitazione», spiega il dottor Alfonso Agnino, direttore della Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni e primo specialista ad aver avviato, nel 2019, un programma di cardiochirurgia robotica in Italia. Ora, a distanza di tre anni, sono oltre duecento i cuori che sono stati curati per insufficienza mitralica dal cardio robot.

«Il Centro Cardio di Humanitas Gavazzeni è anche un centro di riferimento per le terapie non farmacologiche delle aritmie atriali e ventricolari – sottolinea il dottor Eduardo Celentano, responsabile dell’Elettrofisiologia di Humanitas Gavazzeni –, offrendo un sistema di mappaggio ad alta densità ed ablazione ad alta energia e a breve durata, molto efficaci e precisi per questo tipo di patologie. Inoltre, la possibilità di impiantare pace-makers e defibrillatori con tecniche di stimolazione ventricolare fisiologica consente di offrire un trattamento ancor più personalizzato».

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