Covid, anche i nuovi vaccini garantiscono un’alta la protezione

LA RICERCA. Secondo uno studio di Lancet Infectious Diseases i vaccini a mRNA offrono copertura elevata negli «over 65».

I vaccini mRNA adattati alla variante JN.1 di SARS-CoV-2 offrono una protezione elevata e duratura nei confronti di ospedalizzazione e morte da Covid-19 negli over 65. È quanto emerge da un ampio studio di coorte (uno studio di coorte segue nel tempo un gruppo di persone (la «coorte») che condividono una caratteristica comune (per esempio, essere fumatori o non fumatori, o lavorare in un certo settore) per vedere chi sviluppa una certa malattia o condizione - ndr) condotto in Danimarca e pubblicato su «The Lancet Infectious Diseases». Lo studio ha coinvolto quasi 900.000 soggetti e valutato l’efficacia dei vaccini BNT162b2 JN.1 (Pfizer-BioNTech) e mRNA-1273 JN.1 (Moderna).

La ricerca, basata sui registri nazionali danesi, ha incluso tutti i residenti di età uguale o maggiore a 65 anni al 1° ottobre 2024 che avevano completato la vaccinazione primaria nel 2021 e ricevuto un richiamo con vaccino adattato alla variante XBB.1.5 tra ottobre 2023 e gennaio 2024. Sono stati esclusi soggetti con infezioni recenti o vaccinazioni successive. Il periodo di osservazione si è esteso fino al 31 gennaio 2025.

Gli endpoint (un endpoint è il risultato principale che si vuole osservare per valutare l’efficacia o la sicurezza di un trattamento, un farmaco o un intervento - ndr) primari erano:
- ospedalizzazione per Covid-19, definita da ricovero >12 ore con diagnosi primaria compatibile e test PCR positivo;
- decesso per Covid-19, definito come morte per qualsiasi causa entro 30 giorni da un tampone positivo.

Dei 894.560 partecipanti inclusi (età mediana: 76 anni), 197 ospedalizzazioni e 56 decessi sono stati osservati tra i vaccinati con Pfizer JN.1, e 10 ospedalizzazioni e 1 decesso tra i vaccinati con Moderna JN.1, a fronte di 278 ospedalizzazioni e 84 decessi tra i non vaccinati con i nuovi booster. L’efficacia del vaccino Pfizer-BioNTech JN.1 è risultata pari a:
- 70,2% contro l’ospedalizzazione (IC 95%: 62,0–76,6)
- 76,2% contro il decesso (IC 95%: 63,4–84,5)
Nessuna significativa riduzione dell’efficacia dopo 4 mesi

Il vaccino Moderna JN.1 ha mostrato un’efficacia ancora maggiore:
- 84,9% contro l’ospedalizzazione (IC 95%: 70,9–92,2)
- 95,8% contro il decesso (IC 95%: 69,2–99,4)
Tuttavia, i destinatari erano tendenzialmente più giovani e in migliori condizioni di salute, suggerendo possibile bias.

L’efficacia del vaccino Pfizer è stata confermata anche contro le due varianti prevalenti nel periodo:
- KP.3.1.1: efficacia del 71,7% contro ospedalizzazione e 90,9% contro morte
- XEC: efficacia del 76,8% contro ospedalizzazione e 76,3% contro morte

L’analisi «case-only» (l’analisi case-only studia l’interazione tra due fattori di rischio - di solito un fattore genetico e un fattore ambientale - solo nei soggetti che hanno già sviluppato la malattia - cioè i «casi» -, escludendo i controlli sani) non ha evidenziato differenze significative tra le due varianti in termini di protezione. I risultati confermano che i vaccini mRNA aggiornati alla variante JN.1 offrono una protezione elevata e sostenuta per almeno quattro mesi contro forme gravi di Covid-19 nelle persone anziane. Lo studio supporta l’uso regolare di vaccini aggiornati per contrastare le nuove varianti e proteggere le fasce più fragili della popolazione.

Gli autori sottolineano che il continuo aggiornamento dei vaccini e una strategia di richiamo stagionale possono rappresentare un efficace strumento per ridurre il carico di malattia grave, soprattutto in contesti con bassa incidenza ma alto rischio individuale.
(Fonte: www.doctor33.it )

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