Dislessia: l’effetto placebo migliora la lettura più della riabilitazione tradizionale

LO STUDIO. La ricerca è stata condotta dalle Università di Bergamo e Padova ed è stata pubblicata su Psychological Research.

Bergamo

Una semplice aspettativa positiva può migliorare la lettura nei bambini con dislessia evolutiva più di un programma di riabilitazione classico. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Psychological Research, condotto da un team di ricercatori delle Università di Padova e Bergamo, insieme ad altri atenei italiani.

Il potere dell’aspettativa

I ricercatori hanno testato l’effetto placebo attraverso l’uso di occhiali «lampeggianti»– dispositivi oggi sul mercato ma privi di solide basi scientifiche – valutando il loro impatto sulla lettura in due gruppi: 49 bambini con dislessia e 48 studenti universitari con difficoltà di lettura.

«Abbiamo osservato – spiega Sandro Franceschini, dell’Università di Padova – che l’aspettativa positiva legata agli occhiali accesi ha ridotto errori e aumentato la velocità nella lettura, anche quando in realtà gli occhiali erano spenti. È la prima volta che questo effetto viene misurato in modo così chiaro».

Miglioramenti immediati e sorprendenti

I bambini coinvolti hanno mostrato una riduzione degli errori comparabile a quella di coetanei più grandi, semplicemente grazie alla convinzione che gli occhiali fossero efficaci. «È un risultato clinicamente sorprendente», commenta Giovanna Puccio, coautrice dello studio. L’effetto è stato replicato anche negli universitari, dove l’effetto placebo ha portato i lettori fragili a livelli simili a quelli di studenti con lettura fluente.

I trattamenti non considerano il placebo

«Questo studio ci dice che molti trattamenti per la dislessia potrebbero basare parte della loro efficacia proprio sull’effetto placebo, che però non viene mai controllato nei protocolli di riabilitazione», spiega Sara Bertoni, ricercatrice dell’Università di Bergamo.

Analizzando l’impatto reale degli occhiali «lampeggianti», il team ha rilevato solo lievi variazioni: una piccola accelerazione nella decodifica di parole nuove ma anche un aumento degli errori su parole già conosciute. «Effetti che – conclude Franceschini – non giustificano l’entusiasmo commerciale verso questi strumenti, ma che non escludono benefici a lungo termine».

Il link allo studio

Leggi lo studio completo su Psychological Research
Titolo: Flickering lenses enhance reading performance through placebo effect
Autori: Sandro Franceschini, Giovanna Puccio, Sara Bertoni, Sara Mascheretti, Andrea Cappellini, Simone Gori, Andrea Facoetti.

Hanno partecipato anche ricercatori delle Università di Pavia e della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze.

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