Ecco come combattere la resistenza antimicrobica

FARMACI. Conoscere il nemico è il passo fondamentale per combatterlo meglio. A livello globale è necessario investire.

Il mondo sta cambiando e i progressi scientifici spesso sembrano essere la risposta a tutto, anche contro le malattie. Tuttavia c’è una minaccia crescente e silenziosa che mette a repentaglio la nostra capacità di combattere le infezioni: questo nemico si chiama antimicrobico-resistenza. La scoperta degli antibiotici a partire dal XX secolo ha trasformato la medicina, tuttavia l’ampia diffusione e la nostra scarsa capacità di utilizzare tali farmaci in modo responsabile e razionale sta minando il loro potere curativo.

Prevenzione e consapevolezza

«Prevenire insieme la antimicrobico-resistenza» è il tema della World AMR Awareness Week – WAAW 2023 che l’OMS organizza ogni anno dal 18 al 24 novembre per aumentare la consapevolezza della resistenza antimicrobica e promuovere le migliori pratiche per ridurre l’emergenza e la diffusione di infezioni resistenti agli antibiotici.

È l’occasione per far luce su questa problematica che influisce direttamente sulla nostra salute quotidiana. L’antimicrobico-resistenza si manifesta quando i microbi, come batteri, virus, funghi e parassiti, sviluppano la capacità di resistere agli effetti degli antimicrobici, inclusi antibiotici, antivirali, antifungini e antiparassitari. L’uso eccessivo e spesso inappropriato di questi farmaci ha aperto la strada all’emergere di ceppi resistenti. Quando un antibiotico è utilizzato in modo inadeguato, i batteri più deboli vengono eliminati, ma quelli resistenti sopravvivono e si moltiplicano, trasmettendo la resistenza alle generazioni successive. La resistenza coinvolge un ampio spettro di farmaci antimicrobici, complicando il trattamento di molte malattie. Questo fenomeno minaccia di annullare o vanificare i progressi della medicina moderna, rendendo inutili trattamenti che una volta erano efficaci.

Dietro a ogni statistica ci sono storie umane. Immaginiamo per un momento di dover affrontare un’infezione comune, come quella del tratto urinario, e di scoprire che l’antibiotico prescritto non è più efficace. Questo non è solo un pericolo teorico, sta diventando una realtà quotidiana per molte persone in tutto il mondo. Le infezioni banali possono diventare gravi, con conseguenze potenzialmente fatali.

L’antimicrobico-resistenza non colpisce solo chi è malato. Rende anche procedure chirurgiche di routine, come un’appendicectomia o una sostituzione dell’anca, operazioni più rischiose. Se gli antimicrobici non possono combattere le infezioni, questi interventi diventano potenzialmente pericolosi, minando la sicurezza che abbiamo sempre dato per scontata.

Uso responsabile degli antimicrobici

Una delle chiavi per affrontare l’antimicrobico-resistenza è l’uso responsabile degli antimicrobici. Questo implica non solo seguire scrupolosamente le prescrizioni mediche, ma anche evitare l’automedicazione e richiedere sempre il parere di un professionista della salute prima di assumere qualsiasi antimicrobico. La prevenzione delle infezioni attraverso pratiche igieniche corrette e le vaccinazioni sono altrettanto importanti perché possono ridurre la necessità di utilizzare tali farmaci.

Le campagne di informazione forniscono un’opportunità per educare tutti, anche i non sanitari, sulle cause, gli effetti e le strategie per affrontare questo problema. Conoscere il nemico è il primo passo per combatterlo. L’antimicrobico-resistenza è infatti una sfida globale che richiede una risposta globale. Governi, istituzioni sanitarie, professionisti della salute e popolazione generale devono collaborare per implementare politiche e pratiche che limitino la diffusione della resistenza agli antimicrobici.

A livello globale, è necessario investire nella ricerca di nuovi antimicrobici e sviluppare strategie sostenibili per il loro utilizzo. Solo attraverso uno sforzo concertato possiamo sperare di preservare l’efficacia degli antimicrobici e proteggere la salute delle generazioni future.

L’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha fatto propri i temi della campagna lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Grazie a materiale informativo distribuito in ospedale e a post sui canali social aziendali, anche quest’anno si è puntato su una sensibilizzazione dell’utenza su ciò che è possibile fare per contrastare questa minaccia, invisibile ma concreta.

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