Fibromialgia: stanchezza, dolori e tensione muscolare

Reumatologia. Ogni fibromialgico è un paziente a sé. Pertanto non esiste terapia standardizzata. È molto importante personalizzare il trattamento.

La fibromialgia è una malattia che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico, provocando dolore diffuso, marcata stanchezza e tensione muscolare eccessiva. Si tratta di una sindrome dolorosa che tende a essere cronica o che si manifesta a intervalli frequenti. Ne deriva una scarsa qualità della vita che spesso costringe il/la paziente in età lavorativa a numerosi periodi di astensione dal lavoro o al suo abbandono. Ne parliamo con il dottor Sandro Lucaccioni, Reumatologo in Politerapica Seriate.

Cause ancora ignote

La sindrome fibromialgica colpisce circa 1,5–2 milioni di italiani. La maggior parte sono pazienti di sesso femminile e sono interessate tutte le età. Non riguarda quindi solo adulti e anziani ma anche bambini e adolescenti. La causa di questa sindrome al momento rimane ignota. Molti differenti fattori la possono scatenare.

Per esempio, eventi stressanti come una malattia, un lutto familiare, un trauma fisico o psichico, un’eccessiva attività muscolare, la riduzione del sonno o la mancanza di riposo, l’esposizione all’umidità o al freddo possono portare a dolore generalizzato, affaticamento e alterazioni del sonno tipici della fibromialgia. È però improbabile che questa sindrome sia provocata da una singola causa. Infatti, molti pazienti non sono in grado di identificare alcun singolo evento che abbia determinato l’insorgenza dei sintomi. Vi sono poi situazioni in cui all’interno di una famiglia può persone ne soffrono. Pertanto si suppone che vi possa essere anche una componente genetica.

Sintomi pesanti

Il dolore è il sintomo predominante della fibromialgia. Generalmente, si manifesta in tutto il corpo, sebbene possa iniziare in una sede localizzata, come il rachide cervicale e le spalle, e successivamente diffondersi in altre sedi col passar del tempo. Viene descritto in una varietà di modi comprendenti la sensazione di bruciore, rigidità, contrattura, tensione, ecc. Un esame dei muscoli rivela la presenza di specifiche aree dolenti. Circa il 90% dei pazienti riferisce affaticamento moderato o severo e ridotta resistenza alla fatica. Qualche volta la stanchezza è più importante della sintomatologia dolorosa muscolo-scheletrica. I cambiamenti del tono dell’umore o del pensiero sono comuni nella fibromialgia. Molti individui si sentono giù sebbene solo il 25% dei pazienti siano realmente depressi o possano riferire disturbi d’ansia. Spesso riferiscono anche confusione mentale o perdita di memoria.

Diagnosi

E’ basata sulla presenza di dolore diffuso in combinazione con la presenza di punti dolenti evocabili alla digito-pressione. Non vi è alcun esame di laboratorio o radiologico che possa diagnosticare la fibromialgia, sottolinea il dottor Lucaccioni. Spesso i pazienti affetti da fibromialgia si sottopongono a molti test e vengono visitati da molti specialisti mentre sono alla ricerca di una risposta sulla causa della loro malattia. Questo porta a paura e frustrazione, che può aumentare la sensazione del dolore. A questi pazienti viene spesso detto che, poiché all’esame obiettivo non hanno nulla e gli esami di laboratorio risultano nella norma, non hanno una reale malattia. I familiari, gli amici e spesso il medico di famiglia possono dubitare dell’esistenza di tali disturbi, aumentando l’isolamento, i sensi di colpa e la rabbia nei pazienti fibromialgici.

Terapia combinata

Le opzioni terapeutiche per la fibromialgia comprendono:

• farmaci che diminuiscono il dolore e migliorano la qualità del sonno.

• programmi di esercizi di allungamento muscolare.

• tecniche di rilassamento ed altre metodiche per ridurre la tensione muscolare.

• programmi educativi per aiutare il paziente.

In realtà ogni fibromialgico è un paziente a sé. Pertanto non esiste una terapia standardizzata. E’ invece molto importante poter personalizzare il trattamento.

I farmaci antinfiammatori e i cortisonici utilizzati per trattare molte patologie reumatiche non mostrano importanti effetti nella fibromialgia. Tuttavia, basse dosi di aspirina, l’ibuprofene e il paracetamolo possono dare qualche sollievo come gli analgesici, gli antidepressivi e i miorilassanti. Il dottor Lucaccioni conclude osservando che si possano ottenere buoni risultati con l’utilizzo di integratori specifici per questa infiammazione muscolare e di una miscela di ossigeno-ozono. Questo risulta più efficace se utilizzato in auto emoterapia. In questo modo si possono coprire mesi di terapia senza gli effetti collaterali dei farmaci indicati sopra.

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