Il caldo dell’estate e il calo di pressione: come comportarsi

Caldo intenso, afa e umidità causano debolezza e spossatezza. Ma non solo. L’innalzamento delle temperature aumenta anche il rischio di soffrire di improvvisi e repentini cali della pressione. Un pericolo che può riguardare non solo per chi ha già normalmente la pressione bassa ma anche per gli ipertesi che stanno seguendo una terapia farmacologica per abbassare la pressione. Come comportarsi allora in questa stagione per affrontare il grande caldo? Lo abbiamo chiesto al dottor Alessandro Durante, cardiologo di Smart Clinic «Le Due Torri» e responsabile dell’Unità di Cardiologia del Policlinico S. Marco - Gruppo San Donato.

Quando si può parlare di pressione bassa o ipotensione?

«L’ipotensione si verifica quando la pressione arteriosa massima, ovvero quella sistolica, a riposo scende al di sotto dei 90 mmHg e la minima, quella diastolica, al di sotto dei 60 mmHg.

Può presentarsi in forma acuta o cronica e può essere più o meno fastidiosa a seconda della gravità dei sintomi che l’accompagnano.

In estate spesso dipende dal fatto che il caldo, unito all’umidità, produce degli adattamenti sul sistema cardiovascolare, causando in particolare vasodilatazione con conseguente abbassamento della pressione, cui in alcuni casi può seguire anche un aumento della frequenza cardiaca».

Con quali sintomi si manifesta di solito un abbassamento di pressione?

«Generalmente questo disturbo si manifesta con vista offuscata, vertigini, debolezza, stanchezza, perdita di controllo muscolare, difficoltà nella concentrazione e, nei casi più gravi, svenimento o perdita di coscienza».

Ci sono altri fattori di rischio?

«Un episodio di ipotensione può verificarsi anche per effetto di un movimento brusco o uno shock, come ad esempio se ci si alza immediatamente dal letto o dalla sedia, ma anche per scarsa idratazione e carenza di sali minerali, spaventi improvvisi o stress».

Cosa si può fare per prevenire problemi?

«Questi giorni da bollino rosso comportano una naturale riduzione della pressione, quindi importante è tenerla sotto controllo. Chi già sa di avere la pressione normalmente bassa in particolare dovrebbe misurarla una o due volte a settimana e stare in allerta in caso di “sintomi campanello”, come debolezza, capogiri, nausea, senso di svenimento. Anche chi soffre di pressione alta e prende farmaci per abbassarla, però, dovrebbe fare attenzione e non sottovalutare la comparsa di astenia (stanchezza e debolezza): l’effetto del caldo, infatti, potrebbe rendere eccessivo il calo di pressione già ottenuto grazie ai farmaci. In questo caso è consigliabile chiedere il consulto di un cardiologo che, dopo una valutazione, deciderà se le dosi della terapia farmacologica normalmente assunta debbano essere rimodulate.

Fondamentale infine è l’idratazione.

Il caldo fa sudare e perdere parecchi liquidi, quindi bisogna ricordarsi di bere tanto (anche senza avere lo stimolo della sete) e assumere anche bibite arricchite di sali minerali. Per quanto riguarda la dieta, è preferibile privilegiare cibi freschi come frutta e verdura, che sono ricchi sia di liquidi che di sali minerali. Ci sono poi le solite, ma fondamentali, regole da seguire: uscire nelle ore più fresche; utilizzare indumenti più leggeri e traspiranti; indossare copricapi».

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