L’infermiere di comunità importante anche a scuola

La professione Particolarmente positiva l’esperienza in atto dal febbraio dello scorso anno al «Mamoli», dove si lavora su due livelli di intervento.

La presenza dell’infermiere di famiglia e di comunità (IFeC) è una realtà operativa sul nostro territorio e questa figura professionale si sta rivelando estremamente benefica per la popolazione. L’infermiere è responsabile dell’assistenza infermieristica e il suo ruolo è quello di promuovere la salute, gestire le reti multiprofessionali ed i percorsi di salute individuali, familiari e della comunità all’interno del sistema delle cure primarie. Un ambito comunitario nel quale l’infermiere ha ampi spazi di azione e di intervento è la scuola.

La comunità scolastica è di per sé un microcosmo con specifiche caratteristiche nel quale gli interventi infermieristici hanno molteplici obiettivi: facilitare e far crescere attraverso percorsi educativi, la consapevolezza negli studenti di mantenere livelli ottimali di salute e di sicurezza attraverso percorsi educativi, intervenire per risolvere problemi di salute attuali e potenziali, assistere il singolo studente per l’insorgenza di sintomatologia acuta e/o per la presenza di malattie croniche. Da febbraio 2021 sul territorio bergamasco (all’Isis «Maria Grazia Mamoli») è presente un infermiere che svolge la propria attività lavorativa strutturata su due livelli di intervento.

L’infermiere è responsabile dell’assistenza infermieristica e il suo ruolo è quello di promuovere la salute, gestire le reti multiprofessionali ed i percorsi di salute individuali, familiari e della comunità all’interno del sistema delle cure primarie. Un ambito comunitario nel quale l’infermiere ha ampi spazi di azione e di intervento è la scuola

Il primo livello è legato ad interventi infermieristici individuali presso l’ambulatorio per il trattamento delle acuzie e per la gestione delle malattie croniche. Nell’ambulatorio infermieristico accedono gli studenti durante l’orario scolastico che soffrono di alcune patologie e/o disturbi quali: crisi epilettiche, lipotimie, cefalee, gastroenteriti, sindromi da raffreddamento, ipo/perglicemie, malessere psico-fisico, attacchi di panico/ansia, attacchi di asma/dispnea e traumi contusivi. L’esperienza maturata mette in evidenza, come citato in recenti studi scientifici, che la presa in carico di questi studenti può ridurre il numero di persone inviate al proprio domicilio garantendo la prosecuzione delle lezioni in presenza.

Fra le tematiche affrontate si è discusso di gestione Covid (segni-sintomi, adesione alla campagna vaccinale, prevenzione del contagio), prevenzione ed educazione sanitaria delle malattie cardiovascolari, corso di primo soccorso (teoria e pratica), prevenzione dell’ansia ed attacchi di panico, alimentarsi correttamente e disturbi alimentari, prevenzione delle dipendenze, educazione all’affettività e alla sessualità, bullismo e le sue implicazioni

Il secondo livello riguarda invece interventi di educazione sanitaria attraverso incontri mirati sia in presenza sia in Das anche in collaborazione con altri professionisti sanitari. Fra le tematiche affrontate si è discusso di gestione Covid (segni-sintomi, adesione alla campagna vaccinale, prevenzione del contagio), prevenzione ed educazione sanitaria delle malattie cardiovascolari, corso di primo soccorso (teoria e pratica), prevenzione dell’ansia ed attacchi di panico, alimentarsi correttamente e disturbi alimentari, prevenzione delle dipendenze, educazione all’affettività e alla sessualità, bullismo e le sue implicazioni. Anche in questa tipologia di intervento i risultati mostrano come la presenza dell’Infermiere abbia facilitato l’apprendimento teorico dell’argomento e favorito l’applicazione attraverso esercitazioni e simulazioni pratiche. Le esperienze ad oggi attivate, testimoniano che coloro che sono stati coinvolti hanno tratto beneficio dalla presenza dell’infermiere scolastico. Se la figura dell’Infermiere diventasse parte integrante del «sistema scuola» si offrirebbe alla comunità ed alle generazioni future un’opportunità di diventare protagonisti della propria salute e del proprio benessere.

*Infermieri iscritti all’Opi di Bergamo

© RIPRODUZIONE RISERVATA