Obesità e diabete di tipo 2, la correlazione è stretta

IL RUOLO DELL’INFERMIERE. Dopo l’intervento di chirurgia bariatrica, il consiglio infermieristico migliore è quello di avere un buon «autocontrollo glicemico».

L’eccesso di peso rappresenta un fattore di rischio per molteplici disturbi metabolici, tra cui il diabete mellito di tipo 2 (DM2). Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dall’elevata presenza di glucosio nel sangue, dovuti ad un’alterata quantità o funzionalità di un ormone prodotto dal pancreas, l’insulina.

Le linee guida di Chirurgia dell’obesità redatte dalla «S.I.C.OB.» (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche) evidenziano come la chirurgia bariatrica si sia dimostrata efficace nel trattamento dell’obesità, determinando non solo la perdita di peso, ma anche un miglioramento delle comorbidità ad essa associate.

La chirurgia bariatrica

Un recente studio condotto su circa cinquecento pazienti con obesità grave, ha evidenziato che queste persone non riuscivano a perdere peso attraverso la sola dieta e l’esercizio fisico. Sono dunque state sottoposte alla chirurgica bariatrica; la procedura comunemente eseguita nello studio è stata la sleeve gastrectomy (SG) ed in piccola percentuale il by-pass gastrico (RYGB). Lo studio ha posto l’attenzione sul 25% dei pazienti che prima era affetto da DM2. Le persone sono state seguite con controlli programmati per un periodo di 12 mesi al termine dei quali, sulla base dei livelli medi di glucosio nel sangue a digiuno, la remissione totale della patologia era stata riscontrata nel 61.4% dei casi.

Questo studio è uno dei tanti che evidenzia il ruolo della chirurgia bariatrica nella remissione parziale o totale del DM2; c’è una buona evidenza che uno dei fattori che porti alla remissione della patologia sia il deficit calorico a seguito di procedure bariatriche. Per tale motivo, alcune linee guida raccomandano di estendere le indicazioni chirurgiche ai pazienti affetti da obesità di classe I in cui il controllo glicemico sotto trattamento farmacologico sia considerato inadeguato.

Uno studio italiano, ha messo in evidenza il diverso comportamento della glicemia a seconda della procedura chirurgica utilizzata. Gli assistiti sottoposti a by-pass gastrico mostrano una maggiore variabilità glicemica e un maggior numero di episodi ipoglicemici sintomatici nel periodo postprandiale se confrontati con i pazienti sottoposti a SG, che invece sperimentano un’ipoglicemia indipendente dal pasto e soprattutto notturna e spesso asintomatica.

I centri di chirurgia bariatrica nella Bergamasca

Nella Bergamasca esistono diversi centri di chirurgia bariatrica che potrebbero, dopo attente valutazioni multidisciplinari, indirizzare l’assistito verso il percorso più idoneo per ritornare al proprio peso e limitare tutti gli effetti secondari dell’obesità

Una persona in sovrappeso, affetta da diabete, che abbia tentato diverse volte di correggere la propria alimentazione senza mai ottenere risultati positivi, può sempre rivolgersi al proprio medico di base per essere indirizzato a tali strutture. Una volta sottoposti all’intervento di chirurgia bariatrica, il consiglio infermieristico migliore è quello di avere un buon «autocontrollo glicemico»; avvalendosi dell’utilizzo di dispositivi elettronici rilevando anche tre volte al giorno i livelli di glucosio nel sangue annotando la data e l’ora della rilevazione. Questo per le prime settimane dopo l’operazione in modo tale che il medico di base possa richiedere l’eventuale consulenza diabetologica per rivalutare l’eventuale remissione della patologia oppure la rimodulazione della terapia ipoglicemizzante.

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