Pavimento pelvico, recuperare con l’aiuto del fisioterapista

LA CURA. Dolore pelvico, incontinenza, prolasso: disturbi che molti vivono in silenzio, ritenendoli inevitabili con l’età, dopo una gravidanza o un intervento chirurgico.

In realtà, si tratta spesso di patologie del pavimento pelvico, le cui conseguenze possono compromettere la qualità di vita. Esistono tuttavia terapie efficaci per recuperarne pienamente le funzionalità, tra cui la fisioterapia. Ne parliamo con il dottor Matteo Rinaldi, fisioterapista del pavimento pelvico in Humanitas Medical Care e in Humanitas Gavazzeni.

Cos’è il pavimento pelvico e perché può «ammalarsi»?

«Il pavimento pelvico o perineo, è l’insieme di strutture muscolo connettivali, atte al sostegno

di vescica, utero e retto e al corretto funzionamento di minzione, defecazione e attività sessuale. Quando se ne alterano tono o funzionalità, possono comparire disturbi come incontinenza urinaria o fecale, prolassi, dolore e disfunzioni sessuali».

Quand’è che avvengono queste alterazioni del perineo?

«I motivi possono essere molteplici: gravidanza, menopausa, interventi chirurgici, pratica scorretta dell’attività sportiva, stitichezza, sovrappeso, patologie neurologiche o metaboliche, problemi posturali. Spesso fattori che agiscono anche insieme nel tempo».

Cosa deve allarmarci?

«Perdite urinarie e/o fecali involontarie, difficoltà a svuotare vescica o intestino, sensazione di peso in vagina o ano, dolore diffuso nel perineo o durante i rapporti. Possono sembrare normali fastidi, ma in realtà sono campanelli d’allarme che meritano valutazione».

Quando si può intervenire con la riabilitazione perineale?

«Quando ci si deve preparare ad un intervento chirurgico ad esempio, o successivamente ad esso, per il recupero funzionale. Può agire sul sintomo o semplicemente come mantenimento».

Qual è il trattamento?

«Si parte da una visita con valutazione fisioterapica, somministrazione di test e scelta condivisa con il paziente sull’iter terapeutico da intraprendere. Si prosegue poi con il costruire un programma personalizzato fatto di esercizi terapeutici ed eventuali trattamenti strumentali come elettrostimolazione, onde d’urto, biofeedback, tecniche respiratorie e kinesiterapia. Nonché correzione delle cattive abitudini, con assegnazione di esercizi da svolgere a casa».

Quanto tempo serve per vedere miglioramenti?

«Generalmente i miglioramenti si apprezzano già dopo le prime 6 – 12 sedute. Lo scopo è rendere nuovamente il paziente in salute ed autonomo nel controllo del proprio perineo”.Qual è il consiglio migliore che possiamo dare a chi pensa di soffrire di questi disturbi? “Non affidarsi alle diagnosi o alle terapie fai-da-te, ma rivolgersi sempre ad uno specialista nella riabilitazione del pavimento pelvico, che saprà guidarlo, attraverso un iter multidisciplinare, al ripristino delle proprie funzionalità».

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