Seriate, patologie dell’occhio: un ambulatorio «cheratocono»

Al «Bolognini». Attivo un nuovo ambulatorio cheratocono (una patologia oculare degenerativa), che si pone l’obiettivo di ampliare l’offerta clinico-terapeutica presente sul territorio bergamasco, prendendo in carico il paziente affetto da questa patologia o sospetta tale per seguirlo in tutto il suo percorso.

Per accedere all’ambulatorio è necessaria l’impegnativa del medico per visita oculistica oltre alla topografia corneale, indicando come quesito diagnostico «cheratocono» o «sospetto cheratocono».

Il nuovo ambulatorio, la cuio referente è la dottoressa Alice Caristia, fa parte dell’unità operativa di Oculistica, diretta dal dottor Piero Fontana. Oltre alle visite ordinarie e di Pronto soccorso, vengono svolte consulenze per i vari reparti dell’ospedale «Bolognini», in particolare è attivo un servizio di consulenza di screening per la retinopatia del prematuro (in collaborazione con la Uoc di Patologia neonatale) ed è attivo, oltre all’ambulatorio per la diagnosi e il trattamento del cheratocono, un ambulatorio di retina medica per la gestione e il trattamento della degenerazione maculare senile essudativa. Spiega il direttore di Oculistica, Fontana: «Una diagnosi tempestiva è fondamentale per contrastare o fermare il cheratocono prima che raggiunga stadi di sviluppo preoccupanti».

Il cheratocono infatti è una patologia oculare degenerativa che colpisce la porzione centrale della cornea, che si assottiglia progressivamente e si curva in modo accentuato e anomalo verso l’esterno. Si manifesta nell’infanzia o nella pubertà e progredisce in buona parte dei casi fino ai 35-40 anni, in alcuni soggetti può progredire anche oltre. Di solito colpisce entrambi gli occhi, seppur non in contemporanea, causando astigmatismo irregolare e miopia, provoca distorsione e offuscamento della vista, fino a una debilitante perdita dell’acuità visiva negli stadi più avanzati.

Talvolta il cheratocono può progredire più rapidamente, provocando la comparsa di edema e cicatrici corneali. Le anomalie o lesioni della cornea associate al cheratocono possono influenzare in modo significativo la capacità di eseguire compiti semplici, come guidare, guardare la televisione o leggere un libro. Attualmente per diagnosticare il cheratocono in fase molto iniziale è fondamentale effettuare una visita oculistica associata a topografia e tomografia corneale, strumenti che permettono di individuare il cheratocono sin dalle prime manifestazioni.

Da circa vent’anni il cross-linking corneale (un trattamento parachirurgico) ha rivoluzionato il trattamento del cheratocono, poiché permette di bloccare l’evoluzione e stabilizzare la malattia, aumentando la rigidità della cornea e riducendo in maniera significativa il numero di giovani pazienti che devono essere sottoposti a trapianto corneale.

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