Test al lattulosio per scoprire l’origine di un addome dolente

Meteorismo, nausea, diarrea, gonfiore e crampi addominali. Tutti questi sintomi possono essere la spia di una sindrome da contaminazione batterica nel piccolo intestino (SIBO).

Condizione più comune di quanto si pensi dovuta a un’eccessiva proliferazione di batteri appartenenti alla normale flora intestinale, che può causare malassorbimento intestinale o alterazione del transito intestinale.

La giusta terapia e una dieta adeguata sono fondamentali per ripristinare le condizioni fisiologiche della flora batterica. Il primo passo però è la corretta diagnosi fin dai primi campanelli d’allarme. Come? Con un esame semplice e indolore, ovvero il breath test al lattulosio. Come ci spiega il la dottoressa Maria Chiara Verga, gastroenterologo del Policlinico San Marco e di Smart Clinic «Le Due Torri» e «Oriocenter» dove è possibile sottoporsi a questo test, oltre che al breath test per la ricerca dell’Helicobacter Pylori e il breath test al lattosio.

Dottoressa Verga, in cosa consiste il breath test al lattulosio?

«Il Breath Test al Lattulosio è un test assolutamente non invasivo che consiste nel far espirare (“breath” in inglese vuol dire respiro) la persona in un sacchetto una prima volta prima dell’assunzione di lattulosio, ovvero uno zucchero sintetico, e poi ogni 15 minuti nelle 4 ore successive. Una sofisticata apparecchiatura analizza poi la composizione del respiro con l’obiettivo di rilevare la quantità di gas espirata prima e dopo l’assunzione di lattulosio. La fermentazione del lattulosio da parte dei batteri intestinali a livello del colon, infatti, provoca, dopo un certo tempo dalla sua ingestione, un aumento del contenuto di idrogeno nell’aria espirata. Il tempo normale di comparsa del picco dell’idrogeno nel respiro è compreso tra 30 e 90 minuti. Tempi inferiori o superiori possono indicare la presenza di condizioni che alterano il normale transito intestinale».

Quanto dura e come si si deve preparare al test?

«Il test dura circa 4 ore. Per eseguirlo nel modo corretto, è importante attenersi ad alcune indicazioni. Tra queste non aver assunto antibiotici nelle ultime 4 settimane; non aver assunto fermenti lattici e lassativi o praticato clisteri di pulizia intestinale nelle ultime 2 settimane; consumare, la sera precedente, una cena leggera con solo riso bollito, condito con olio di oliva, e carne (o pesce) ai ferri o bolliti (no frutta, verdura, patate, pane e pasta); osservare il digiuno la mattina dell’esame (solo acqua senza gas). Infine se si è fumatori, bisogna astenersi dal fumo almeno dalla sera precedente il giorno dell’esame».

A cosa serve invece il breath test al lattosio?

«Il breath test al lattosio serve a diagnosticare un’eventuale intolleranza al lattosio. In questo caso invece del lattulosio viene somministrato del lattosio (zucchero naturale) e analizzata la composizione del respiro prima e dopo. L’obiettivo è rilevare la quantità di gas espirata. Le persone con intolleranza al lattosio hanno una carenza di lattasi, ovvero l’enzima deputato alla digestione, che ha il compito di scindere il lattosio nei suoi due composti più semplici, glucosio e galattosio. Il lattosio non digerito, quindi, viene fermentato dai batteri del colon, provocando la produzione di gas e altre sostanze».

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