Giovani profughi ospiti alla Muratella di Cologno, anche calciatori. «Qui vive la speranza»

Cologno al Serio L’hotel, che durante i mesi più duri della pandemia aveva ospitato i pazienti in quarantena, sarà a disposizione dei rifugiati per tutto il 2022, grazie al progetto di accoglienza in collaborazione con la Caritas. Per alcuni ragazzi, gli allenamenti con l’Atalanta a Zingonia.

«Vogliamo che da luogo per persone che stanno male diventi luogo per persone che sperano». A parlare è Gianluca Marcucci, gestore del Bes Hotel La Muratella di Cologno al Serio. La struttura alberghiera, immersa nel verde dell’antico borgo della Bassa, che durante i mesi più duri del Covid aveva messo a disposizione le sue camere per ospitare i pazienti in quarantena, in questi giorni sta ospitando quattro famiglie di profughi ucraini in fuga dalla guerra, tutti nuclei composti da madri e due figli, tra bambini e adolescenti.

La collaborazione

Adesso, la società che gestisce l’immobile, Algebris (società di gestione del risparmio globale), ha deciso di mettere a disposizione l’hotel per accogliere fino a cento rifugiati per tutto il 2022. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Caritas di Bergamo, l’Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo (ASCS) e Bes Group. «Algebris si impegna a dare un contributo concreto e immediato nell’assistenza della popolazione colpita dalla guerra in Ucraina – spiegano – mettendo a disposizione la struttura Antico Borgo La Muratella che da subito potrà offrire vitto e alloggio fino a cento rifugiati per tutto l’anno. La gestione degli arrivi e l’accoglienza all’interno della struttura sono affidati direttamente ed esclusivamente alla Caritas di Bergamo e ASCS».

Quattro famiglie ospiti

Per le quattro famiglie attualmente ospitate, e che provengono da Kharkiv e da Odessa, è stato attivato un progetto di accoglienza. Tra loro ci sono alcuni adolescenti che militano nelle giovanili dello Shakhtar Donetsk, di cui faceva parte il centrocampista e attaccante dell’Atalanta Ruslan Malinovskyi, arrivati a Cologno grazie al suo procuratore. E ogni pomeriggio, come successo anche mercoledì 16 marzo, un pullmino dell’Atalanta li porta al centro sportivo di Zingonia per fare gli allenamenti.

Si muove la solidarietà

«Alcune di queste famiglie sono venute fin qui in macchina dall’Ucraina, altre in treno – continua Marcucci – e appena arrivate ho visto la paura nei loro occhi: due mamme, il primo giorno continuavano a guardare in cielo, quasi temessero cadesse qualcosa. Ma poi, già il giorno seguente si è creato un clima di serenità e di partecipazione. Stiamo facendo il possibile per creare un ambiente familiare, con attività ricreative e sportive. Abbiamo anche raddoppiato la fibra ottica affinché possano avere una linea di connessione dedicata per parlare con i loro familiari rimasti in Ucraina. E adesso metteremo a disposizione un’intera area della struttura di 1200 metri, la “sala della serpentera”, per pranzi e cene con una cucina dedicata, in modo che possa essere garantita la loro privacy. Così il resto della struttura inizierà normalmente la sua attività di ristorazione aperta al pubblico». Intanto, anche gente comune e associazioni si stanno mettendo a disposizione per dare una mano: «Per esempio, grazie al passaparola, alcuni genitori di una scuola di Bergamo ci hanno fatto avere trenta lettini da campeggio che potremo mettere a disposizione dei bambini che arriveranno nei prossimi giorni».

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