In cerca di funghi con gli amici
Operaio stroncato da un infarto a 52 anni

La vittima è Valentino Testa, di Pognano, padre di due figli e dipendente della Isolcell. Molto conosciuto, si è sentito male mentre era con amici in località Lisso a cercare funghi.

Si è seduto a terra, dicendo che si sentiva un po’ affaticato e chiedendo dell’acqua. Dopo pochi istanti è sbiancato in volto, ha cominciato a sudare ed è caduto all’indietro, finendo in uno stato di incoscienza da cui non si è più ripreso. Così domenica mattina, nei boschi di Sedrina, è morto Valentino Testa, 52 anni di Pognano, che era partito per andare in cerca di funghi insieme a due amici passati a prenderlo da casa verso le 7,30.

Il cinquantaduenne viveva nella «Corte degli Arabi» insieme ai due figli Mattia, 33 anni, e Andrea, 24, e alla moglie Giovanna, di 55, che ieri è stata informata verso le 14 di quanto accaduto al marito: «Ma non mi hanno subito detto che cosa era realmente accaduto – racconta –. Mi hanno solo riferito che era stato male. Così, prima di dirigermi a Sedrina, ho preso con me tutte le carte mediche dell’intervento al cuore a cui era stato sottoposto. Solo quando siamo arrivati là mi hanno informato della sua morte». Testa, che dal 2009 lavorava come operaio all’Isocell prefabbricati di Pognano, il 7 ottobre di un anno fa aveva avuto un infarto per il quale gli erano stati applicati due stent cardiaci. Da allora si era ripreso senza particolari problemi, ricominciando poi a luglio lavorare e anche ad andare alla ricerca di funghi come aveva fatto pure domenica scorsa.

Domenica Testa e i suoi due amici sono arrivati a Sedrina intorno alle 9. Dopodiché hanno lasciato l’auto in località Cler e da qui hanno imboccato la stradina che poi diventa sentiero e porta nei boschi tra Sedrina e Botta, all’altezza della località Lisso, vicino alla cava Unicalce, a una quota di circa 450 metri di altezza.

La tragedia si è verificata intorno a mezzogiorno. Conoscendo i problemi di cuore che aveva avuto in passato, gli amici di Testa si sono subito resi conto della gravità della situazione. Così hanno immediatamente chiamato i soccorsi per poi iniziare a provare loro stessi a rianimarlo.

La centrale Soreu alpina ha inviato in posto l’elicottero del 118, decollato da Bergamo e i volontari della Vab Brembilla per poi allertare la centrale dei Vigili del fuoco di Bergamo e la centrale operativa del Soccorso alpino di Clusone oltre ai carabinieri della locale stazione. L’equipaggio sanitario è stato verricellato direttamente sul luogo della tragedia. Nonostante però tutti i tentativi per rianimarlo, per il cinquantaduenne non c’è stato però nulla da fare e al personale di soccorso non è rimasto che dichiarane il decesso.

La salma di Testa è stata quindi portata a valle dai tecnici della VI delegazione orobica del Soccorso alpino in sinergia con i vigili del fuoco e poi composta nella camera mortuaria del cimitero di Sedrina, dove si trova attualmente. Verrà trasferita a Pognano nel pomeriggio di lunedì o martedì. La data dei funerali non è ancora stata fissata.

Domenica, non appena la voce della tragedia si è sparsa a Pognano, sono stati moltissimi i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia del cinquantaduenne: «È normale – dicono affranti i figli dell’uomo –. Nostro padre era un gran lavoratore, non stava mai fermo un attimo e non si è mai tirato indietro quando qualcuno gli ha chiesto una mano. Era tutto casa e lavoro e nonostante abbia nella vita dovuto affrontare diversi problemi, ha sempre guardato avanti: per noi era un guerriero».

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