«Miracol si grida!» riporta Treviglio
all’epoca di Lautrec

La rievocazione. Il 26 marzo il ricordo delle lacrime della Madonna che il 28 febbraio 1522 fermarono l’esercito francese. Alle 15 l’avvio del corteo storico, «ridotto» per la pioggia.

Nel giorno della scenografica rivisitazione storica del Miracolo, che il 28 febbraio 1522 indusse l’esercito invasore francese a desistere dall’assedio del borgo e ritirarsi, domenica 26 marzo a Treviglio è apparsa la tanto agognata pioggia che però ha limitato e per forza di cose accelerato lo svolgimento della manifestazione. Dalle programmate due ore e mezzo si è così forzatamente passati a un’ora di rievocazione, comunque seguito da un folto pubblico.

«Miracol si grida!» ricordava l’evento miracoloso della lacrimazione della Madonna col Bambino Gesù dall’affresco murario del convento delle Agostiniane, che 501 anni fa portò il generale Lautrec a rinunciare all’occupazione e lasciare liberi i trevigliesi. Secondo la narrazione all’alba di quel giorno il dipinto cominciò a versare lacrime, inducendo i fedeli e le monache, lì riuniti, a gridare al miracolo. Il clamore della folla giunse al generale, che constatata la prodigiosità dell’evento depose le armi ai piedi dell’immagine, risparmiando così il borgo dal saccheggio e dalla distruzione.

Il 1° giugno del 1522 il Comune deliberò così che l’ultimo giorno di febbraio fosse proclamato festa cittadina. La rivisitazione storica del miracolo ha seguito di quattro settimane la festa della «Madonna delle lacrime». Come nelle 17 precedenti edizioni la manifestazione ha richiamato tanta gente giunta anche da fuori città, per assistere all’evento nel quale sono stati coinvolti 110 figuranti, tutti con indumenti che si rifanno all’epoca rinascimentale, disegnati, confezionati e concessi per un giorno dal «Gruppo folcloristico Bartolomeo Colleoni» di Martinengo.

L’evento ha preso il via alle 15 sotto un cielo gremito di nuvole, quando i quattro consoli recitanti sono partiti dai rispettivi punti situati nelle vie Roma, Galliari, San Martino e Sangalli, in passato rispettivamente porte Zeduro, Torre, Nuova e Filagno. Si sono poi diretti verso piazza Insurrezione, dove in seguito è stato ripercorso il loro incontro col generale Odet di Foix, visconte di Lautrec, in un contesto che ha visto impegnate anche le comparse a cavallo del gruppo «I cavalieri della Guzzasete» di Caravaggio.

Ogni anno la rivisitazione contempla una recita largamente apprezzata per la sua scenografia, ieri però penalizzata dalla pioggia, tuttavia attesissima.

La rappresentazione ha visto in scena anche i popolani, che dopo il suono delle campane hanno annunciato a Lautrec il pianto miracoloso della Madonna dall’affresco del monastero della Agostiniane. C’è stato infine lo spostamento di tutti gli attori nel piazzale del santuario della Madonna delle lacrime, dove è stata riproposta la lacrimazione su un grande pannello appositamente creato e raffigurante Maria con in braccio il Bambino Gesù, quindi la deposizione delle armi da parte del generale Lautrec.

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