Omicidio di Treviglio, la 15enne risponde al gip e resta in carcere

Accolta la richiesta del pm. Disposto anche un esame neuropsichiatrico per valutare la comunità più adatta. La ragazza conferma la sua versione: voleva spaventare la mamma.

Ha risposto alle domande del gip la quindicenne di Treviglio che la sera di Ferragosto ha ucciso la mamma con una coltellata al culmine di una lite.

L’udienza di convalida del fermo si è tenuta nella mattinata di martedì 17 agosto al Tribunale dei minori di Brescia. La ragazzina, difesa dall’avvocato Giulia Bolgiani, ha ripercorso ciò che è successo sabato 14 agosto: il giudice Laura D’Urbino ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dal pm della Procura dei minori Lara Ghirardi. È stato richiesto un esame neuropsichiatrico in grado di dare altre risposte sulle condizioni della ragazzina per poi valutare la comunità più adatta ad accoglierla ed evitare scelte affrettate che potrebbero rivelarsi controproducenti .

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La ragazzina è accusata di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dal legame di parentela. Nella notte tra domenica e lunedì aveva spiegato agli inquirenti di non voler uccidere la mamma, ma solo spaventarla con il coltello. La quindicenne è stata trasferita in un istituto per minori con una sezione femminile, fuori regione perché in Lombardia non esistono strutture con queste caratteristiche. Mercoledì mattina (18 agosto) alle 11, nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni, è fissata l’autopsia sul corpo di Manuela Guerini, che sarà eseguita dal medico legale Matteo Marchesi. È già stato appurato che la donna è stata colpita da un’unica coltellata alla schiena.

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