Si è spenta Flavia Fabiani, una vita spesa per gli altri

Dalmine. Aveva diretto l’Unità di ipovisione del Papa Giovanni. È stata tra i fondatori di Arlino.

Mercoledì sera, intorno alle 20, si è spenta Flavia Fabiani all’età di 67 anni, stroncata dalle complicanze di un tumore allo stomaco. Da giugno era ricoverata nel reparto di oncologia del San Raffaele di Milano, lucida fino alla fine pur nella sofferenza. I funerali si terranno lunedì 10 ottobre alle 9,30 nella parrocchiale di S. Giuseppe a Dalmine.

Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1979, si è specializzata in oftalmologia nel 1983 con tesi di indirizzo pediatrico; nel frattempo, tra il 1981 e il 1992, ha svolto un periodo di tirocinio presso il Policlinico di Milano. Assistente oculista al Bolognini di Seriate, a Trescore, al Briolini di Gazzaniga, ha effettuato attività ambulatoriale a Dalmine, Bergamo, Vaprio, Grumello e Seriate. È stata professoressa a contratto presso l’Università di Bergamo, dove si occupava di master e corsi di perfezionamento per insegnanti di sostegno e curriculari e, inoltre, tra il 2006 e il 2007, membro del comitato scientifico del dipartimento di economia per il corso avanzato di ipovisione. Presso il Papa Giovanni XXIII di Bergamo era stata direttore dell’Unità operativa di Ipovisione e riabilitazione visiva, con competenze in oftalmologia pediatrica e chirurgia dello strabismo; collaborava per la ricerca clinica con ingegneria informatica e tecnologia della salute con l’Università di Bergamo. Numerose le sue pubblicazioni (oltre cento) su riviste scientifiche nazionali e internazionali, rivolte in particolare all’oftalmologia pediatrica.

Una vita dedicata al lavoro e all’aiuto del prossimo. Il suo impegno nel campo del sociale, infatti, è stato assiduo e premuroso. In questo senso, ha iniziato collaborando con l’Unitalsi; tra il 1982 e il 1992, poi, ha svolto attività amministrativa nel Comune di Dalmine in ambito sociosanitario. Ma soprattutto, nell’aprile del 2005, è stata tra i fondatori e membro del Comitato scientifico di Arlino (Associazione di ricerca a livello infantile e adolescenziale di natura oculare), finalizzato all’aiuto di bambini ipovedenti. Ha collaborato, inoltre, con l’Agenzia Internazionale Cecità, all’Unione Italiana Cechi, ai Lions Club, al Kiwanis Club. Infine, nel 2012 è stata nominata Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. «Fin da piccola – dichiara Alex Fabiani, fratello di Flavia – è stata sempre determinata, umile, modesta, ma soprattutto tenace e sempre proiettata nei confronti degli altri». Una costante, quella della generosità e dell’altruismo, che ha mantenuto fino all’ultimo momento. Infatti, come spiega il fratello, «anche negli ultimi momenti ha sempre pensato agli altri prima che a sé stessa e l’ultimo dono che ha voluto fare è stato donare le cornee come ulteriore gesto di amore».

Anche quando è andata in pensione, il suo istinto benefico e assistenziale non è venuto meno, e ha continuato a spendersi attivamente nelle associazioni, soprattutto con l’Unione Italiana Cechi. «Uno degli ultimi progetti che Flavia è riuscita a portare a termine insieme all’Unione Italiana Cechi – rivela Flavio Abeni, marito di Flavia e consigliere di Arlino – è stata l’apertura a Bergamo di un poliambulatorio dedicato, almeno per il momento, agli associati (circa 1.200)». Proprio mentre era ricoverata, il 30 settembre l’Ats ha autorizzato l’apertura del poliambulatorio, quasi un’eredità lasciata da Flavia.

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