Trasporto pubblico nella Bergamasca
12 milioni di ricavi in meno nel 2020

Grassi (direttore dell’Agenzia):«Senza aiuti consistenti si rischia il fallimento». Per le scuole corse aumentate del 20% tra le 7 e le 10

Oggi la priorità è riuscire a portare a scuola, tra mille difficoltà, tutti gli studenti. Ma non si può far finta di nulla e nascondere la testa sotto la sabbia: con sei milioni di euro di ricavi persi nei primi sei mesi del 2020 e una proiezione che arriva a fine anno a raggiungere i 10/12 milioni di mancati ricavi, il rischio fallimento del settore del trasporto pubblico locale è dietro l’angolo.

A sottolinearlo è Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia Tpl di Bergamo. «Secondo le prime stime di cui siamo in possesso – spiega –, da gennaio a giugno di quest’anno abbiamo registrato una perdita di circa sei milioni di ricavi, una perdita che probabilmente aumenterà entro la fine dell’anno, andando a superare i 10 milioni di euro, fino a poter raggiungere i 12.

A tutto questo devono essere aggiunti nuovi costi: quelli per i rimborsi degli abbonamenti annuali, quelli aggiuntivi sulle sanificazioni e quelli relativi ai servizi aggiuntivi che verranno garantiti quest’anno».

Una situazione difficile, nonostante gli aiuti che sono arrivati e che arriveranno dal governo. «Si tratta, a livello nazionale – continua – degli 800/900 milioni finanziati con i passati Dpcm e dei 200 che arriveranno con quello firmato in questi giorni. Ma per tenere in piedi il settore avremo bisogno di fare un piano di rientro che guardi in prospettiva ai prossimi due o tre anni. Sarà importante che tutti, ministero, Regione, Provincia e Comuni, ci mettano in condizione di realizzare un piano di rientro. Fino a qualche mese fa riflettevamo sulle difficoltà create dai tagli al settore degli ultimi anni. Ecco, quelle erano briciole rispetto a quello che ci manca quest’anno: rispetto a quelle di cui discutevamo l’anno scorso, le cifre di oggi hanno due zeri in più. Se non si fanno politiche adeguate, il rischio fallimento del settore è dietro l’angolo».

Per ora però l’Agenzia, in accordo con tutti i soci, ha deciso di concentrarsi sul portare gli studenti a scuola. «Abbiamo lavorato quattro mesi con le scuole – sottolinea -, con cui abbiamo instaurato un’ottima collaborazione. Ora gli orari degli autobus sono usciti, sono orari nuovi rispetto agli anni scorsi e possono avere problemi di taratura rispetto al funzionamento effettivo delle corse. Per questo siamo d’accordo con le aziende che settembre e ottobre saranno mesi dedicati alla taratura del sistema. Bisogna tener presente che nel primo periodo ci saranno gli orari provvisori delle lezioni che non ci permetteranno di sistemare tutto nei dettagli. Ci aspettiamo 6/8 settimane di continue revisioni degli orari». Revisioni che potranno essere semplici o complicate. «Ci saranno casi in cui le revisioni saranno più semplici – spiega Grassi -: anticipare, posticipare o spostare le corse da una linea all’altra; altre invece saranno più complicate, se si tratterà di aggiungere delle corse bisognerà anche fare i conti con le risorse disponibili. Abbiamo comunque dato mandato alle aziende di segnalare le necessità di rinforzo e di aumento della capacità». Confermata la suddivisione degli ingressi a scuola in due orari differenti, le 8 e le 10, un tipo di organizzazione a cui si sono allineate tutte le scuole secondarie bergamasche.

«Complessivamente il sistema sembra bilanciato – continua –. La capacità di trasporto, secondo il decreto di lunedì, è stata fissata all’80% del pieno carico (compresi i posti in piedi), anche se occorre lasciare liberi alcuni posti a protezione dell’autista. Calcoliamo mediamente che le scuole per il 15% degli studenti proporranno la didattica a distanza, e che gli studenti saranno distribuiti equamente sui due orari, anche se forse avremo un leggero sbilanciamento sulle 8. Dovremo verificare eventuali concentrazioni su qualche istituto o su determinate aree». L’altro tema è quello del sabato, «dove non c’è un modello organizzativo generale – aggiunge – e dove ogni istituto ha esigenze diverse. Così lo abbiamo tarato come per gli altri giorni della settimana, per ora. Per le aree “di confine” abbiamo fatto diversi incontri con le altre agenzie. In particolare quella di Brescia ha adottato la nostra stessa organizzazione con il doppio ingresso, quindi su Valle Camonica e Basso Lago d’Iseo non dovrebbero esserci problemi. Le Aziende invece che lavorano in altre aree, che sono a cavallo tra due province e che non dipendono dalla nostra agenzia so che si stanno organizzando: in particolare su Treviglio, Romano e Caravaggio le aziende stanno preparando gli orari preparandosi sul doppio ingresso, anche se nelle aree in cui operano non è stata adottata questo tipo di organizzazione. Noi metteremo in campo tutta la nostra potenza di fuoco: 690 autobus e 750 autisti su tutto il bacino, urbano ed extraurbano. Saranno tutti impegnati. Più o meno sono gli stessi numeri dello scorso anno, anche se le corse tra le 7 e le 10 aumenteranno del 20%».

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