Vaccino anti Covid, terze dosi agli over 40: «Richiami al via a fine novembre»

La Regione indica il 22 come data per estendere la platea. Vicini ai volumi della fase massiva: verso la proroga dei contratti per gli hub.

Avanti tutta. Perché di strada da fare ce n’è ancora, e parecchia. La campagna vaccinale potrebbe protrarsi sino a giugno-luglio, tassello dopo tassello, passando attraverso un nuovo snodo imminente. Il tema, naturalmente, è quello delle terze dosi. Che non si estenderanno immediatamente a tutti i maggiorenni, ma procederanno gradualmente: dal 22 novembre – è questo l’ultimo aggiornamento – dovrebbe aprirsi la possibilità del «richiamo» anche per i lombardi dai 40 ai 59 anni, che andranno così ad aggiungersi agli over 60 e alle altre categorie che già ne hanno diritto.

Ieri la Regione, in primis tramite il coordinatore della campagna Guido Bertolaso, ha fatto il punto in una «call» con tutti gli attori del sistema sanitario. Partendo da un’evidenza: le terze dosi non viaggiano a ritmi altissimi, perché l’adesione al momento è attorno al 30% degli aventi diritto (anche tra i sanitari l’adesione è questa), mentre si punta ad arrivare a stretto giro ad almeno il 60%. Serve sensibilizzare i cittadini, ampliare la comunicazione, sollecitare il passaparola specie ora che i contagi risalgono. Anche se la Lombardia continua a «tenere»: Bertolaso ha mostrato l’ultima «cartina» elaborata dall’Ecdc, l’European centre for disease prevention and control, l’agenzia dell’Unione europea per la prevenzione, in cui la Lombardia – insieme a poche altre regioni d’Italia – è l’unica «chiazza» verde in un continente che si sta invece tingendo di giallo, arancione, rosso; l’obiettivo, naturalmente, è restare verdi.

Date, spazi, risorse umane

Il tema caldo è quello delle terze dosi. La partenza presumibile dal 22 novembre per gli over 40, e non per tutti i maggiorenni (per l’ulteriore allargamento si vedrà strada facendo), è anche determinata dal fatto che nelle prossime settimane arriveranno alla scadenza dei sei mesi – l’intervallo minimo tra seconda e terza dose – sostanzialmente quasi solo gli over 40. Da dicembre i numeri si alzeranno sensibilmente, la Regione ha ricordato anche che a livello nazionale si attende – con orizzonte proprio a dicembre – l’autorizzazione per le vaccinazioni nella fascia 5-11 anni. Incastrando i tanti tasselli del puzzle vaccinale, dall’anti-Covid all’antinfluenzale, i contorni sono chiari: si tornerà vicini ai «volumi» della fase massiva.

Per farlo però occorreranno anche le risorse, a partire da quelle umane, con gli hub che necessiteranno di rinforzi di personale, cominciando magari dalla proroga dei contratti in essere, e dovrà essere allargata la geografia dei centri vaccinali, con una morfologia molto più simile a quella della prima fase. In Bergamasca si è ripartiti già nelle scorse settimane: se alcuni «punti» con i numeri maggiori (Chiuduno, Clusone, Rogno, Albino, Mapello, Dalmine) non hanno mai chiuso, altri se ne sono aggiunti da poco (quello alla Same di Treviglio, le sei linee nel foyer dell’auditorium del «Papa Giovanni», i centri di San Giovanni Bianco e Sant’Omobono). La partita degli spazi, tra l’altro, non è semplicissima. Se la campagna andrà avanti sino a giugno-luglio del 2022, occorrerà capire quanti e quali hub potranno restare nella stessa sede così a lungo, considerando i contratti in scadenza (in diversi casi si era ipotizzato il 31 dicembre) e il fatto che molte «location» sono palazzetti o auditorium e non strutture appositamente pensate per una vocazione sanitaria. Un supporto può arrivare dall’estensione della rete delle farmacie: questa settimana ne partono circa 300 in tutta la Lombardia per le terze dosi a over 60 e sanitari, ma si pensa di poter incrementare il numero.

Un tema organizzativo è anche quello della necessità delle prenotazioni: fissare l’appuntamento (e non autopresentarsi) tramite le consuete piattaforme è fondamentale, perché consente una gestione ordinata delle vaccinazioni. Peraltro, la disponibilità di slot è sempre alta: tra la prenotazione online e l’effettiva iniezione, possono passare anche solo uno-due giorni. Infine, nella call di ieri si è confermato che chi si è vaccinato Johnson&Johnson potrà ricevere la «booster» a distanza di sei mesi anche se è under 60.

«Terze dosi e antinfluenzale»

L’esortazione a «prenotarsi per la terza dose anti-Covid e, in concomitanza, di accettare la proposta del vaccino antinfluenzale» è arrivata ieri anche da Letizia Moratti, vicepresidente e assessore regionale al Welfare, che si è rivolta soprattutto agli anziani, perché «la situazione epidemiologica induce alla massima prudenza». Lo sforzo è appunto anche sulla campagna antinfluenzale, che «in Lombardia procede bene, con 353.798 dosi già somministrate». A ieri, ha specificato Moratti, «è stato raggiunto con l’antinfluenzale il 22,3% dei cittadini vaccinati nel 2020, a consuntivo della campagna antinfluenzale».

Da oggi, infine, possono prenotarsi per l’antinfluenzale anche i bambini tra i 6 mesi e i 6 anni; in precedenza le agende erano già state aperte per over 65, «fragili» e donne in gravidanza. I canali di prenotazione sono i medici di base, il portale https://vaccinazioneantinfluenzale.regione.lombardia.it e il call center 800.89.45.45.

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