Così i droni aiutano a proteggere i colori dei murales

Arriva dai droni e da nuove tecnologie un modo più rapido ed economico per conservare nel tempo i colori dei murales , una forma di street art spesso soggetta a rapido deterioramento: a testarlo sull'opera ' Musica Popolare ', eseguita nel 2017 dal collettivo Orticanoodles nel quartiere Ortica di Milano, è stato lo studio guidato dall’Istituto di Scienze e Tecnologie Chimiche 'Giulio Natta' del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Perugia, pubblicato sulla rivista Pnas dell'Accademia Nazionale delle Scienze americana. Alla ricerca hanno partecipato anche l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale di Sesto Fiorentino e Potenza e l’Istituto di Chimica dei Composti Organometallici di Pisa del Cnr, insieme alle Università di Pisa e di Perugia.

L'opera 'Musica Popolare', che raffigura alcuni protagonisti della musica e della cultura milanese, tra cui Dario Fo, Ornella Vanoni, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, si estende per quasi 400 metri quadrati su un cavalcavia ferroviario. E' qui che ricercatori coordinati da Laura Cartechini hanno sperimentato il metodo che combina analisi portatili e rilievi eseguiti con i droni con analisi chimiche . Questo approccio consente, infatti, di ottenere mappe chimiche complete di murales anche molto estesi e di monitorarne lo stato di salute nel tempo.

Le analisi eseguite sull’opera hanno rivelato che le tonalità del rosso sono quelle più vulnerabili , viola e giallo risultano più stabili , mentre nero e grigio sono i colori che conservano più a lungo la loro intensità . "Il metodo rende il monitoraggio più sostenibile per le amministrazioni locali e allo stesso tempo più efficace - dice Cartechini - perché permette di costruire una vera e propria cronologia dello stato di salute dei murales".

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