
Scienza e Tecnologia
Lunedì 25 Agosto 2025
Pannelli solari nello spazio contro la fame d'energia in Europa
Il dispiegamento di pannelli solari nello spazio potrebbe alleviare la fame di energia dell' Europa , riducendo dell'80% il fabbisogno di impianti eolici e fotovoltaici a terra con risparmi di oltre 35 miliardi di euro all'anno . Una vera svolta nella corsa all'obiettivo zero emissioni nette entro il 2050, come indica lo studio pubblicato sulla rivista Joule dal King's College di Londra.
"Nello spazio - rileva l'ingegnere Wei He - è potenzialmente possibile posizionare i pannelli solari in modo che siano sempre rivolti verso il Sole , il che significa che la produzione di energia può essere pressoché continua rispetto al modello giornaliero sulla Terra. E poiché si trova nello spazio, la radiazione solare è maggiore rispetto che sulla superficie terrestre".
L'idea fu originariamente proposta nel 1968 , ma fino a poco tempo fa sembrava essere tecnologicamente ed economicamente irrealizzabile. Oggi, invece, l' energia solare spaziale è allo studio in Cina , India , Giappone , Russia , Stati Uniti e Regno Unito .
I pannelli solari spaziali funzionerebbero in modo molto simile ai satelliti per le comunicazioni: orbiterebbero attorno alla Terra , ruotando per catturare in modo ottimale i raggi solari, e trasmetterebbero l'energia alle stazioni riceventi sulla Terra sotto forma di microonde , che potrebbero poi essere convertite in elettricità e immesse nell'infrastruttura di rete esistente.
Per valutare se l'energia solare spaziale possa contribuire al raggiungimento dell'obiettivo di zero emissioni nette dell'Europa, i ricercatori hanno usato modelli della rete energetica europea al 2050 , stimando i possibili costi annuali e il potenziale di raccolta delle tecnologie che la Nasa sta sviluppando per la generazione di energia solare.
I risultati suggeriscono che il solare spaziale potrebbe ridurre fino all'80% il fabbisogno di energia rinnovabile terrestre e tagliare di oltre due terzi il fabbisogno di batterie di accumulo di energia. Inoltre potrebbe ridurre i costi dell'intero sistema energetico europeo fino al 15% , inclusi i costi di generazione, stoccaggio e infrastrutture di rete, con un risparmio stimato di 35,9 miliardi di euro all'anno .
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