«Ho sganciato il carro
e due minuti dopo il botto»

La drammatica testimonianza del bergamasco sopravvissuto all’incidente sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo.

«Ho sganciato il carro e due minuti più tardi ho visto il botto» ha raccontato Sperandio Barcellini, il sopravvissuto all’incidente lungo i binari della Brescia-Iseo-Edolo che nella notte tra venerdì e sabato è costato la vita a Nicola Franchini, 34 anni, e costretto ad un letto di ospedale, ancora in stato di coma indotto, il collega di due anni più giovane Francesco Fusari. Barcellini, originario di Rogno, dal 1989 lavora come dipendente di Ferrovie Nord e si occupa di manutenzione della rete ferroviaria, martedì 25 ottobre è stato accompagnato in Procura appena dopo le dimissioni dall’ospedale. Ad aspettarlo c’era il sostituto procuratore Carlo Pappalardo che lo ha ascoltato come persona informata sui fatti.

Il racconto dell’incidente è stato dettagliato e, secondo quanto raccolto, avrebbe fornito particolari che chi indaga ritiene molto interessanti. Il fascicolo aperto per omicidio colposo e lesioni è sempre contro ignoti perché al momento non ci sono elementi per stabilire se alla base dello schianto ci sia un errore umano o un guasto meccanico.

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