Algua, escursionista si rompe una caviglia sul sentiero. Ardesio, soccorsa famiglia di turisti polacchi

L’infortunio. Per riportare a casa la donna di 60 anni è stato necessario far intervenire il Soccorso alpino. In azione anche a Mezzoldo e al rifugio Vaccaro nel pomeriggio di martedì.

Stava percorrendo con il marito il sentiero che da Algua sale al santuario del Perello ma è scivolata e ha riportato la sospetta frattura di una caviglia: una donna di 60 anni è stata soccorsa nella giornata di lunedì 8 agosto dai tecnici della Stazione di Oltre il Colle, VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino.

Le squadre - otto i tecnici impegnati - hanno raggiunto la signora, l’hanno messa in sicurezza e dopo averla valutata sotto il profilo sanitario, hanno provveduto a immobilizzare la gamba. L’infortunata è stata trasportata lungo il sentiero con la barella e poi, con la jeep ambulanzata, è stata portata fino alla strada, dove c’era l’ambulanza, che l’ha condotta in ospedale. L’intervento è cominciato nel tardo pomeriggio e si è concluso intorno alle 21.

Lussazione a una spalla a Mezzoldo

Due interventi anche nel pomeriggio di martedì 9 agosto per i tecnici della VI Delegazione Orobica del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico. Il primo a Mezzoldo, in Val Brembana, poco dopo mezzogiorno. Una escursionista residente nella Bergamasca stava percorrendo con altre persone il sentiero che va da Cà San Marco al rifugio Cantedoldo. Nei pressi della località Gambetta è scivolata per alcuni metri e ha riportato un trauma a una spalla, una sospetta lussazione. La centrale ha allertato l’elisoccorso di Bergamo di Areu - Agenzia regionale emergenza urgenza e il Soccorso alpino; sei in totale i tecnici impegnati nelle operazioni. La donna è stata raggiunta e portata in ospedale.

Famiglia di polacchi dispersi ad Ardesio

Era finito da poco il primo intervento quando è arrivata la seconda attivazione ad Ardesio, in Val Seriana, per una famiglia di turisti polacchi. Erano partiti dal rifugio Vaccaro ma quando sono arrivati nella zona del Monte Secco si sono trovati in difficoltà e hanno chiesto aiuto. I soccorritori e l’elisoccorso, sempre di Bergamo, sono partiti subito ma le comunicazioni avvenivano a tratti. In base alle informazioni raccolte però i tecnici, che conoscono molto bene la zona, hanno capito dove potevano trovarsi. L’elicottero dall’alto li ha individuati e quindi sono stati recuperati, illesi, e portati nella piazzola della Croce Blu a Gromo. L’intervento è cominciato intorno alle 15:30 ed è finito in poco più di un’ora. La conoscenza dettagliata dei luoghi è fondamentale per ridurre i tempi delle operazioni; anche in questo caso, la presenza capillare delle diverse Stazioni del Cnsas sul territorio ha portato a un esito positivo.

In entrambi gli interventi, oltre ai tecnici delle Stazioni locali del Soccorso alpino, a supporto sono intervenuti anche i tecnici della squadra di turno a Bergamo: per tutto il mese di agosto, un equipaggio in turno di guardia attiva in città è sempre pronto a partire con la jeep ambulanzata per ogni intervento. Il Soccorso alpino è attivo ogni giorno dell’anno, per 24 ore al giorno, in ogni condizione ambientale e meteorologica ma ci sono periodi in cui aumenta il numero delle richieste di aiuto e quindi diversi centri operativi del Cnsas si sono organizzati per implementare il numero di soccorritori a disposizione.

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