Averara e Pizzino restano senza bar
I sindaci: «Aiuteremo chi ne aprirà uno»

Montagna. Chiusi gli unici locali, i paesi ora senza ritrovo pubblico. Rinunce ma anche difficoltà di trovare gestori per le restrizioni del lockdown. I Comuni: pronti a dare una mano.

«Siamo pronti a dare una mano, a sostenere chi vorrà aprire un nuovo locale pubblico». È l’appello dei sindaci di Averara Mauro Egman e di Taleggio Gianluca Arnoldi per ridare un po’ di vita a due paesi rimasti senza bar. La chiusura e le difficoltà di continuare a causa del lockdown ma anche una gestione arrivata alla fine per la pensione. Sono le motivazioni che hanno portato allo stop di due storiche attività: il bar «La Dogana» di Averara (aperto nel 2016 aveva ereditato precedenti gestioni), e il Mary bar di Pizzino, frazione di Taleggio.

Il locale di Averara, nei pressi della strada provinciale, era gestito da Roberta Zibetti, originaria di Caravaggio, con seconda casa nella storica «Dogana» di Averara. Due le ragazze dipendenti. «L’attività era sostenibile - dice Roberta - anche se piccolo, il locale lavorava bene. Poi sono subentrati problemi di famiglia e il lockdown per il Covid. Abbiamo deciso di non continuare. Le restrizioni per la riapertura sono state poi decisive. Ho chiesto anche alle ragazze se volevano continuare loro, ma in questa situazione era veramente difficile. Il bar ha solo quattro tavolini, d’estate non ci sarebbero stati problemi di spazio, ma d’inverno sì».

«La difficoltà di trovare un nuovo gestore è legata sicuramente alle attuali normative - aggiunge il sindaco di Averara Mauro Egman -. Il locale, seppure sostenibile, è piccolo e l’attuale normativa sicuramente non favorisce situazioni di questo tipo». Ora Averara - 188 residenti - nel ramo destro dell’alta Valle Brembana, lungo la strada per Cusio e i Piani dell’Avaro, è senza un locale pubblico di ritrovo. «Stiamo valutando un aiuto economico per l’affitto - prosegue il sindaco - per cercare, magari conclusa questa emergenza, di invogliare qualcuno a riaprire».

Diverso il caso del Mary bar di Pizzino. L’attività ha chiuso dopo la pensione dei gestori. Anche qui frazione senza locale pubblico di ritrovo.

«È un peccato - dice il sindaco di Taleggio Gianluca Arnoldi -. Gli abitanti sono pochi ma, soprattutto in estate, penso che il lavoro non manchi: sono molti gli oriundi emigrati nella Brianza che tornano nelle seconde case e poi c’è il passaggio di escursionisti e degli alpeggiatori. L’estate scorsa ha aperto un chiosco di prodotti tipici a Morteruccio, e in vista c’è l’apertura forse di un agriturismo. Come amministrazione siamo comunque pronti a sostenere chi volesse investire in un locale di ritrovo pubblico».

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