La strada del San Marco invasa da 2.000 ciclisti: «Uno spot per le Orobie» - Video

L’evento Sabato mattina lo stop ai motori per il «Passo San Marco bike day», sono arrivati anche da fuori regione. Il presidente della Comunità montana Lobati: dobbiamo riportare qui il Giro d’Italia. Il 17 settembre si replica.

Un «fiume» di ciclisti come non si vedeva dall’ultimo passaggio del Giro d’Italia, ed era l’ormai lontano 2007. Sabato 18 giugno il «San Marco», valico che a 1.992 metri di quota, collega Valtellina e Val Brembana, province di Sondrio e Bergamo, ha vissuto una giornata straordinaria. Era il «Passo San Marco bike day», per la prima volta inserito nell’«Enjoy Stelvio Valtellina», che da cinque estati chiude ai motori i più bei valichi e le più belle strade alpine lombarde.

La strade del passo San Marco chiusa al traffico per il passaggio dei ciclisti. Video di Val Brembana Web Associazione Culturale

Voluto dalla Comunità montana Val Brembana, il colpo d’occhio sui versanti che portano al «San Marco» è stato veramente fantastico. Hanno risposto in almeno 2.000, più della metà (1.450 per l’esattezza, contati uno a uno) dal versante brembano (tra le 8 e le 11,30).

Le intervista ai partecipanti della manifestazione ciclistica. Video di Val Brembana Web Associazione Culturale

Il punto di ritrovo con il due volte vincitore del Giro d’Italia Ivan Gotti era il campo sportivo di Mezzoldo, dove si sono dati appuntamento alle 9, oltre a Lobati anche altri rappresentati istituzionali, tra cui Jonathan Lobati presidente della Comunità montana, Lucia Morali e Luca Personeni, rispettivamente presidente e vicepresidente del Gruppo di azione locale Val Brembana (che ha presentato al passo il progetto Orobikeando per la valorizzazione cicloturistica delle nostre valli), e il delegato di Bergamo del Coni Silvano Gherardi e altri sindaci brembani. In «fuga» rispetto al più «attardato», ma anche lui al passo, il consigliere regionale Alex Galizzi. Il 17 settembre si replica, sempre con le bici.

I duemila ciclisti sono arrivati da Bergamo, ma tanti anche da fuori provincia e regione e per molti era la prima volta al «San Marco»

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