Paesi a contagi zero in Valle Brembana: «Merito di vaccini e passaparola»

Ampi spazi, tanti vaccinati e mascherine ecco il «segreto» dei piccoli centri in Valle Brembana.

Piccoli e brembani. Questo l’identikit dei pochi paesi, esattamente sei, della Bergamasca che in base all’ultimo report di Ats sono a contagi zero. Gli unici Comuni della nostra provincia che negli ultimi sette giorni - attestati a mercoledì - non registrano alcun positivo hanno tutti una popolazione al di sotto dei 300 abitanti e si trovano in Valle Brembana. Si tratta di Blello, che con soli 75 abitanti (i dati abitanti sono dati Istat) è il più piccolo comune della bergamasca, Carona, il più popoloso della lista con 289 abitanti, Foppolo (172 abitanti), Mezzoldo (164), Piazzolo (87) e Vedeseta (188).

La «ricetta» Diverse le cause che hanno concorso al traguardo dei Comuni covid-free. In primo luogo ha avuto un peso determinante la percentuale di popolazione vaccinata, poi il rispetto assiduo delle norme anti-contagio, passando per i grandi spazi di incontro, tutti all’aperto, di cui i pochi abitanti possono disporre, evitando così assembramenti. Inoltre in questi paesi abita con una popolazione mediamente più anziana rispetto ad altre zone della Bergamasca (pochi quindi i bambini e ragazzi che sono rientrati a scuola, uno dei luoghi dove il coronavirus corre maggiormente nelle ultime settimane). E per finire va sottolineato il grande senso di comunità che ha responsabilizzato tutti nel tutelare, prima di tutto sé stessi e, poi, anche gli altri con una segnalazione attenta delle variazioni dello stato di salute. Il rispetto delle norme «Qui a Blello - dichiara il sindaco Luigi Mazzucotelli - le persone stanno in casa, soprattutto perché sono quasi tutti pensionati e chi non lo è ha la propria azienda agricola e quindi lavora tutto il giorno da solo.

Non si ha quasi possibilità di contatti, visto anche che non abbiamo negozi o locali, nemmeno piazze dove trovarsi, e che la spesa viene portata a casa dagli ambulanti, tenendo la mascherina e rispettando tutte le norme. E chi esce di casa può far due passi nel verde, a distanza. Quindi la possibilità di contagiarsi è veramente quasi nulla, come testimoniano i pochissimi casi che abbiamo avuto da inizio pandemia. Speriamo di continuare così». Importanti, quindi, come detto, gli spazi aperti, ma anche, e soprattutto, il comportamento delle persone che frequentano luoghi aperti al pubblico. «In questa quarta ondata, a Piazzolo - spiega il sindaco Laura Arizzi -, vista l’alta contagiosità del virus, c’è stato un maggior numero di positivi rispetto alle precedenti. Le persone hanno reagito con serietà, correttezza e responsabilità, isolandosi e preservando la salute degli altri. Evitando così nuove occasioni di contagio. Gli spazi aperti e il numero ridotto di abitanti sicuramente agevola, ma devo complimentarmi con la popolazione e con i villeggianti per l’attenzione dimostrata».

L’informazione costante «D’altra parte - prosegue Arizzi - nessuno in valle ha dimenticato quanto vissuto nella prima ondata. Lo dimostra anche l’alto tasso di vaccinazioni che abbiamo (e i genitori vaccinati ora stanno tutelando i figli vaccinandoli). Hanno poi aiutato anche l’opera quotidiana dei medici, le informazioni trasmesse ai cittadini tramite sms o mediate e spiegate agli anziani dai commercianti del paese, l’esempio e gli incoraggiamenti reciproci». In una parola, a fare la differenza è il senso di comunità di una popolazione che abita un piccolo paese di montagna e si sente e vive come se fosse una famiglia. «Tutti - racconta Stefania Siviero, sindaco di Mezzoldo - rispettano le regole ed è la cosa più importante. Il fatto, inoltre, che abbiamo pochi bambini e ragazzi ha aiutato, visto che ora la forte crescita di positivi è nelle scuole. Essere poi un piccolo paese e conoscerci tutti mi ha permesso di aiutare Ats in questo momento di confusione dato dai tantissimi casi a livello provinciale: le persone stesse positive si preoccupano di avvisarmi subito e le aiuto a contattare i contatti stretti (oltre che a supportarle in isolamento), tutti stanno a casa, dandoci una grande mano a contenere la diffusione del virus e proteggendo gli altri abitanti. Quindi, facendo attenzione, i casi avuti nelle settimane precedenti si sono risolti in poco. La nostra valle, poi, è stata una delle prime zone a ripartire coi casi in questa ondata e quindi penso sia normale anche che sia una delle prime a scendere coi numeri ora».

Turismo responsabile Un passaparola virtuoso e responsabile quello tra cittadini e amministratori comunali che ha permesso di confinare la diffusione del virus, evitando anche risvolti negativi per la salute dei contagiati e per una assistenza sanitaria che è oggettivamente complicata nei piccoli centri di montagna. «Il dato ufficiale di Ats - conclude Gloria Carletti, sindaco di Foppolo - è zero contagi negli ultimi sette giorni. Noi sappiamo di qualche contatto di positivo in quarantena, che però ha tampone negativo. Comunque la situazione è sicuramente tranquilla attualmente, come nelle altre ondate, quando non abbiamo avuto casi gravi o particolari. Il merito è delle persone che rispettano le regole e dei vaccini». Il sindaco Carletti non dimentica l’aspetto del turismo, che da sempre è un «motore» indispensabile per l’economia del piccolo paese e perciò rimarca le misure prese per una stagione bianca in sicurezza, anche sotto il profilo della salute:«Anche gli operatori turistici si sono vaccinati in prospettiva della riapertura delle piste da sci e questo, unito al rispetto delle norme e all’attenzione alla sicurezza, sta dando risultati, nonostante tanta gente che viene a Foppolo grazie agli impianti sciistici».

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