Piazza Brembana, la maxi sagra della mela non ci sarà: «Troppe responsabilità»

I frutticoltori: «Per organizzare servono supporto logistico e contributi». Il vicesindaco: abbiamo dato tutto quanto ci è stato chiesto, nel 2019 abbiamo raddoppiato.

Piazza Brembana perde la sagra della mela, quello che da dieci anni - l’ultima edizione era del 2019, lo scorso anno lo stop causa Covid - era diventato uno degli eventi, se non l’appuntamento di maggiore richiamo per l’alta Valle Brembana. Capace di attirare nelle edizioni baciate dal bel tempo anche diecimila visitatori e più, un po’ da tutta la provincia. L’Associazione brembana dei frutticoltori (Afavb) ha gettato la spugna. La decisione nell’ultima riunione del direttivo, guidato ancora da Pinuccio Gianati, rieletto per i prossimi tre anni presidente del gruppo che conta 168 soci in tutta la Valle Brembana ma anche nella Bassa. Un sodalizio nato ufficialmente nel 2007 ma che affonda solide radici nell’avventura iniziata dall’allora sindaco di Moio de’ Calvi Davide Calvi, nel 1992.

La Sagra della mela a Piazza era così diventata nel tempo la celebrazione di un fenomeno che si è ormai diffuso ampiamento, fino alla conquista del marchio della «Mela della Valle Brembana», come prodotto tipico del territorio. Un campo scuola a Moio, corsi di formazione, vendita di piantine (per il 90% mele, ma anche altri frutti), e poi gite e incontri. Un modo per recuperare anche il territorio. E la sagra per far conoscere un’attività sempre più diffusa e tipica. Banchetti, vendite, ma anche concorsi e laboratori. Da dieci anni, il terzo fine settimana di ottobre, vedeva l’invasione pacifica di migliaia di persone nel capoluogo dell’alta valle.

Cosa è venuto a mancare improvvisamente? Gli organizzatori - senza voler entrare nei dettagli - fanno intendere che la loro attività è quella produttiva e, per organizzare un evento diventato negli anni sempre più importante, da un punto di vista logistico ma anche economico, occorre un supporto dell’ente pubblico, a loro dire ultimamente venuto in parte a mancare. «Solitamente la preparazione della sagra partiva a febbraio - dice Gianati - . Ormai siamo ad agosto e nessuno si è fatto vivo. Non ci sono i presupposti per poter realizzare la festa. Troppe responsabilità, anche da un punto di vista normativo. Ci manca un aiuto. Dispiace rinunciare ma non vediamo la possibilità di andare avanti. Sicuramente lasceremo Piazza Brembana, vedremo di allestire un minimo di festa a Moio, come abbiamo fatto lo scorso anno a Santa Brigida».

«Abbiamo sempre dato quanto ci veniva chiesto per la sagra - commenta il vicesindaco di Piazza Brembana Ambrogio Calvi -. Nel 2019 abbiamo raddoppiato il contributo da mille a duemila euro, mettendo anche a disposizione il capannone sul piazzale della stazione».

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