Bloccati a Cuba da tre mesi
«Aiutateci, vogliamo tornare»

L’odissea dei coniugi Finazzi, di Calcinate: partiti il 21 gennaio per una vacanza dovevano rientrare il 15 marzo. «Stiamo bene, ma non ci sono più voli».

Partire per una vacanza e, una volta arrivati nel luogo di villeggiatura, vedere il proprio rientro spostato a data da destinarsi. Tutti lo abbiamo sognato almeno una volta nella vita, ma per qualcuno questo sogno si è trasformato in un incubo, o quasi.

È quanto successo a Fabio Finazzi e Gianfranca Gaini, una coppia di sessantenni di Calcinate che, partiti il 21 gennaio per una vacanza di relax a Cuba, non sono ancora riusciti a rientrare in Italia a causa dell’emergenza legata al Covid-19 che tutto il mondo sta vivendo. «I miei genitori – racconta Luca, uno dei figli della coppia – dovevano rientrare in Italia esattamente il 15 marzo. A causa del coronavirus, però, la seconda tratta del loro volo di rientro è stata annullata e, visto che in quel periodo in Italia eravamo nel pieno dell’emergenza, e per non farli rischiare di arrivare in un aeroporto da cui poi non sarebbero più riusciti a ripartire, abbiamo consigliato loro di prolungare la vacanza, sperando che la situazione migliorasse. Invece è peggiorata, anche all’estero».

«Successivamente – continua il figlio –, ad aprile, anche a Cuba è iniziato il lockdown e i miei genitori sono rimasti bloccati nella casa dove erano in vacanza». Una vacanza prolungata che si è trasformata, quindi, in una permanenza obbligata fuori dal proprio Paese e che, ora, inizia a pesare ai due coniugi, i quali hanno scritto alla pagina Facebook del nostro giornale per lanciare il proprio appello. «Siamo bloccati qui come tanti altri italiani – scrive Gianfranca Gaini –, ma noi siamo gli unici a Cuba da così tanto tempo. Purtroppo non ci sono più voli, se non alcuni speciali, come quello che ha riportato i medici cubani a casa. Grazie al popolo cubano non ci manca nulla e i dottori tutti i giorni vengono a vedere come stiamo. Però, ora, dopo così tanto tempo, ci mancano molto la nostra famiglia, i nostri figli e la nostra nipotina Matilde. Mi rivolgo al nostro sindaco, Gianfranco Gafforelli, e alle autorità italiane e cubane: aiutateci. Spero che presto possa esserci un volo che ci riporti a casa e ringraziamo in anticipo chi ci potrà aiutare a tornare in Italia».

Un volo che, però, oggi ancora non si trova. «Ci avevano detto – conclude il figlio – che erano stati messi in lista per un volo e che sarebbero rientrati col primo disponibile, ma non si sa ancora nulla e sono ancora in attesa. Fortunatamente stanno bene e non hanno mai avuto sintomi o altri problemi. I miei genitori riescono a chiamarci o contattarci e dirci come stanno. Speriamo che qualcuno possa fare qualcosa per farli tornare da noi quanto prima». Il sindaco di Calcinate, Gianfranco Gafforelli, ha assicurato di essere a disposizione per cercare di risolvere la situazione. «Conosco i due coniugi – spiega Gafforelli – e sapevo, tramite uno dei figli, che avevano prolungato la loro vacanza a Cuba, ma non che fosse diventato un problema e non sono ancora stato contattato direttamente da loro o dai famigliari con una richiesta di aiuto. Mi metterò in contatto con loro e vedremo come agire».

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