Castelli Calepio, indagato per truffa
Licenziato l’ex capo dei Lavori pubblici

L’ex responsabile del settore Lavori pubblici, patrimonio e manutenzione, non è più dipendente del Comune. La decisione in seguito al suo coinvolgimento in un’inchiesta penale. La difesa annuncia il ricorso al giudice del lavoro.

Il licenziamento gli è stato notificato lunedì: P. F., 55 anni, ex responsabile del settore Lavori pubblici, patrimonio e manutenzione, non è più dipendente del Comune di Castelli Calepio, anche se il suo legale, l’avvocato Federico Riva, annuncia ricorso al giudice del lavoro. Il provvedimento è scattato al termine di un procedimento disciplinare iniziato nel 2017, quando in municipio hanno appreso che il dirigente era indagato per una questione di licenze edilizie rilasciate dall’Ufficio tecnico.

Le indagini dei carabinieri di Grumello erano cominciate dopo un esposto in cui si riferiva di stranezze in alcune pratiche. E così era emerso l’episodio per il quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio (l’udienza preliminare sarà a settembre) per il reato di truffa aggravata.

La vicenda riguarda un cittadino di origini cinesi che all’Ufficio tecnico s’era rivolto per ottenere una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) e un permesso a costruire relativo a una tettoia. Il cinese si era rivolto a P. F. il quale, secondo le contestazioni, gli avrebbe spillato indebitamente circa 15 mila euro.

Come? Millantando – è sempre la tesi accusatoria – costi per oneri, consulenze e persino forniture di materiale. Il cittadino di origini cinesi pagava in contanti e l’allora responsabile del Settore gli avrebbe fatto credere – stando alle contestazioni – che il denaro veniva versato alla tesoreria della banca deputata a incassare gli oneri per il Comune.

L’amministrazione comunale si è costituita parte civile nel procedimento penale. P. F. è rimasto a lavorare sino a lunedì scorso, 4 marzo, (nello stesso Settore ma senza più incarichi e responsabilità), senza mai incorrere in provvedimenti per questa vicenda. Ma il procedimento disciplinare nei suoi confronti era partito non appena emerso l’avviso di garanzia che aveva ricevuto dalla Procura. L’ec responsabile era stato invitato a difendersi, ma l’avvocato Riva aveva chiesto un differimento a dopo la conclusione del procedimento penale: il legale sarebbe stato chiamato a mettere sul tavolo le mosse difensive e non voleva farlo anzitempo rispetto all’udienza che si dovrà celebrare davanti al gup. Così, nel frattempo, è arrivato il licenziamento.

«Ho dovuto levargli gli incarichi subito dopo che è iniziata l’inchiesta penale – spiega il sindaco, Giovanni Benini –. Il licenziamento? L’hanno deciso il segretario e gli Uffici, io non potevo mettere becco. A me spiace, perché lo considero una brava persona, fino a prova contraria, e perché a 55 anni, se sarà confermato il licenziamento, è dura trovare un impiego. Ma se gli Uffici hanno deciso così vuol dire che c’è un motivo».

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