«Basta sbando». L’Sos del parroco di Parre smuove il paese

L’estate non era ancora sbocciata, le scuole erano aperte e in presenza. Eppure – eravamo a marzo –, i segnali che si dovesse intervenire, c’erano tutti. Parre, soleggiato e coeso paese in Valle Seriana. Tre mesi fa una lettera portò allo scoperto un disagio da fermare.

Più o meno come è successo nei giorni scorsi a Bonate Sotto, con il sindaco costretto a lanciare un Sos pubblico rivolto in particolare alle famiglie, dopo un episodio-limite che aveva provocato addirittura un incidente: alcuni ragazzini che rovesciano un paracarro sulla strada, un’auto all’1,30 se lo trova davanti e ci finisce contro, sfasciandosi nella parte anteriore.

A Parre, tre mesi fa, fu il parroco don Armando Carminat i a lanciare il suo appello, dopo gli atti di bullismo e i vandalismi che andavano ripetendosi anche in oratorio. Inviò un messaggio a tutti i genitori dei ragazzini protagonisti di questi comportamenti, giovanissimi delle scuole medie e addirittura di quinta elementare, chiedendo loro di assumersi le loro responsabilità e paventando il rischio di dover chiudere l’oratorio.

«Ma l’oratorio non l’avrei mai chiuso – ammette ora –: sarebbe una sconfitta troppo grande. L’obiettivo era smuovere i genitori»

«Ma l’oratorio non l’avrei mai chiuso – ammette ora –: sarebbe una sconfitta troppo grande. L’obiettivo era smuovere i genitori, altrimenti non l’avrei mai fatto». Sta di fatto che, dopo il suo appello, le famiglie e i servizi si sono presi a cuore queste situazioni. «Sono ragazzini piccoli, andavano aiutati e sono ora diventati più gestibili» spiega il parroco che tiene a sottolineare come «nei 12 anni che sono stato parroco qui (il vescovo l’ha ora destinato a Chignolo d’Isola, ndr) ho avuto anche situazioni peggiori, ma non ho mai chiuso l’oratorio: siamo sempre intervenuti, qui c’è una bella comunità che ha fatto rete e l’ambiente è stato rispettato. Credo che l’oratorio sia una realtà bellissima, profetica più che mai, ma le comunità si devono preparare, accogliere la sfida educativa che abbiamo sempre più forte».

È andata (per ora) in modo diverso a Bonate Sotto, dove l’appello lanciato nei giorni scorsi dal sindaco Carlo Previtali non ha ad oggi sortito effetti. «Quello del paracarro era stato un caso-limite per quanto riguarda la gravità, ma i vandalismi sono un problema generale, ormai quasi all’ordine del giorno, anche se va sottolineato che sono stati sempre, finora, episodi molto meno gravi di questo» spiega il primo cittadino Carlo Previtali. Un caso-limite che andava reso noto, per smuovere le coscienze. Ma «purtroppo non c’è nessuna novità e temo che non si riuscirà a risalire agli autori. Spero almeno che i cittadini abbiano recepito il messaggio: qualche richiamo in famiglia ai figli magari ci sarà stato, ma di ritorni io personalmente non ne ho avuti, e non me li aspettavo sinceramente».

Nessun feedback, se non in senso contrario: «Qualcuno mi ha anche fatto notare che non avrei dovuto segnalare questo episodio – aggiunge – per non creare allarmismi, ma ritengo non si debba fare gli struzzi: un richiamo all’attenzione non è guastato. Questo è stato l’apice, un punto di non ritorno che fa riflettere: fosse questo un problema costante, sarebbe certo più grave».

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