Colere, addio alla vecchia seggiovia: parte il rilancio dello sci - Foto

Il via ai lavori. Partito lo smantellamento dei piloni e della stazione a valle della Carbonera-Polzone. «Avanti veloci», a ottobre si consegnano tre impianti.

Può essere felice un addio? Quello «celebrato» lunedì 6 marzo a Colere lo è stato di sicuro: un misto tra un sentimento di liberazione – dopo mesi di tira e molla e una stagione dello sci andata persa – e la consapevolezza che ora si fa sul serio. Con tutti gli annessi e connessi per un’intera valle, la Valle di Scalve, che dovrà farsi trovare pronta (possibilmente unita) a sfruttare ciò che si troverà per le mani: un comprensorio sciistico nuovo di zecca.

Il progetto di rilancio di ColereSki targato Rs Impianti parte dunque, anzi si è partiti ieri: alle 7 del mattino la Cobet di Vilminore a cui sono stati affidati i primi lavori, uno squadrone di dieci operai per lo più di Colere, era già alla Carbonera per iniziare, davanti agli occhi di numerosi curiosi. E senza troppe pause perché il tempo stringe e per lanciare un chiaro deciso segnale a tutti che il piano è iniziato, alle 18,04 la giornata terminava con tre piloni della vecchia seggiovia già smontati e la stazione di valle della Carbonera-Polzone ridotta a scheletro. In piedi è rimasto solamente il parallelepipedo bianco della biglietteria e il prefabbricato sovrastante in cemento, che sarà smontato oggi.

La vecchia seggiovia fu realizzata dalla Meb di Fiorano al Serio e ultimata nel 1981: da allora ha portato gli sciatori sulle nevi della Presolana Nord. Fu un investimento di diversi milioni di lire che l’Amministrazione comunale, pur nelle ristrettezze economiche dell’epoca, ha voluto realizzare, cercando finanziamenti a vari enti, dalla Montedison proprietaria delle miniere al Rifugio Albani, alla Camera di Commercio e la Provincia di Bergamo a cui si aggiunse un mutuo con il Credito Sportivo.

Martello demolitore

Dopo che nei mesi scorsi Rs Impianti aveva già smontato i seggiolini, per i quali è previsto un originale progetto di recupero (i dettagli nel box in fondo alla pagina), ieri è iniziato lo smantellamento dei pali (i primi 3 a valle dei 24 totali) di supporto alle vecchie carrucole e delle relative fondamenta. A colpi di martello demolitore montato su un escavatore è stata rimossa la puleggia di rinvio della seggiovia e sono state dissaldate le putrelle in ferro che la sostenevano. Rimossa anche la copertura del prefabbricato, «domani (oggi per chi legge, ndr) sarà demolita la struttura in cemento – spiega Guido Bendotti, direttore tecnico di cantiere per la ditta Cobet –. Rimarranno la biglietteria e gli ex uffici dove troveranno posto cabina di comando, locale generatori e un piccolo magazzino. Per giugno sarà tutto smantellato e verranno anche posati i nuovi plinti, 8 al posto dei 24 esistenti». Il montaggio della nuova cabinovia da 10 posti sarà fatto dalla società Leitner: «Entro ottobre – spiega Silvio Rossi di Rs Impianti – consegneremo tre impianti» vale a dire la nuova cabinovia, la seggiovia per il tratto Polzone-Cima Bianca e la seggiovia che andrà a sostituire lo skilift Capanno.

Insieme allo smontaggio della stazione di partenza del primo tratto, sono infatti iniziati anche quelli per la stazione di arrivo, «così come abbiamo smantellato la fune – prosegue Bendotti – della Polzone-Cima Bianca e dei due skilift Plan del Sole e Capanno, con quest’ultimo che sarà sostituito con un riposizionamento di una seggiovia biposto della Graffer». Quanto alla seconda seggiovia, la Polzone-Cima bianca realizzata nel 1985, che sarà sostituita – ma è il secondo step – da una a sei posti, i suoi 33 plinti saranno smantellati a settembre e poi sostituiti da 13 piloni.

L’investimento complessivo, che prevede anche il miglioramento delle piste, un nuovo impianto di innevamento e il restyling dei rifugi, è previsto in circa 25 milioni, coperti per 4 milioni e mezzo dalla Regione Lombardia e il resto da Rs Impianti con il banchiere colerese Massimiliano Belingheri principale finanziatore. «Finalmente siamo partiti – commenta Silvio Rossi –: ringraziamo tutte le parti in causa, ora procediamo veloci» e già si pensa alla ristrutturazione del rifugio Cima Bianca, per cui sta iniziando l’iter per i permessi.

«Percorso non facile»

Esprime soddisfazione anche il sindaco Gabriele Bettineschi che aggiunge: «Abbiamo iniziato: è stato un percorso non facile, ora diamo la parola ai fatti» dice ricordando che «il Patto territoriale di Regione Lombardia ha portato in valle 6,9 milioni di cui 4,5 vanno sul comprensorio di Colere, Di questi, 1,8 milioni sono già giunti a destinazione, girati a Comunità montana che ha girato al Comune che a sua volta ha fatto arrivare al soggetto proponente».

Tanti, qui in valle, quasi non ci speravano più, dopo un anno e mezzo di «tempi tecnici» o «tempi burocratici» che hanno dilatato il via. «Ma ora vedere gli operai al lavoro ci dà speranza – commenta Vanna Maj titolare del bar pizzeria Nevada –: è davvero una bella cosa questo progetto di rilancio, ma ricordiamoci che ora dobbiamo fare squadra, deve crederci l’intera valle e attrezzarsi di conseguenza». Anche Davide Bendotti, sciatore del Gruppo sportivo paralimpico della Difesa, ricorda come «è da quando sono bambino che si parla di rifare gli impianti. Siamo increduli e impazienti di poter tornare a sciare nella nostra Colere» e lo dice lui che quest’inverno ha dovuto andare ad allenarsi all’Aprica, al Tonale e Ponte di Legno.

Mentre settimana prossima disputerà le finali di Coppa del mondo gigante e slalom a Cortina, può già sognare la sua prima nuova gara a Colere, fuori dalla porta di casa.

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