Dopo una rapina, investirono i carabinieri
14 ore di fuga, ora condanne per 11 anni

Lui, Luciano Rocco, 29 anni di Onore, il fidanzato di lei, ha detto in aula che i carabinieri «non volevo investirli». Lei, Nilvia Delgado, 32 anni, la fidanzata di lui, ha chiesto scusa, citando i suoi due figli.

Poi i due fidanzati sono usciti dal tribunale per tornare in carcere come se fossero ancora in quel fienile di Fino del Monte, dove erano stati rintracciati il 31 ottobre dai carabinieri di Clusone dopo 14 ore di fuga, fradici, laceri, addormentati. Ma da lunedì 27 gennaio lui, tossicodipendente come lei, ha sulla testa la sentenza di condanna a 8 anni di carcere in abbreviato emessa dal gip Ilaria Sanesi per tentato omicidio, rapina alla sala slot «Miniera d’oro» di Clusone, lesioni e resistenza.

Lei è stata condannata a 3 anni e mezzo per rapina, lesioni, resistenza, ma assolta dall’accusa più grave: aver tentato di uccidere al posto di blocco il brigadiere Ezio Lucato, travolto dalla Fiat Punto dei due fidanzati in fuga dopo la rapina. A far la differenza la decisione di lui di mettersi al volante dopo essere fuggiti al primo controllo. «Scendi, scendi», urla quella notte alla fidanzata, la portiera sbatte, lui va al posto di guida, fa inversione a U e poco dopo le 3,45 del mattino del 30 ottobre travolge il brigadiere Lucato (sbalzato per 4 metri, fratture a una costola, al polso, al setto nasale, a un piede: 40 giorni di prognosi dopo essere stato inizialmente dimesso dal Papa Giovanni) che stava rialzandosi dopo aver tentato invano di fermare l’auto in soccorso del collega colpito Maurizio Talamo. Per i due fidanzati, in carcere dalla fine di ottobre, il pm aveva chiesto una condanna a 15 anni (10 per lui, 5 e mezzo per lei). «La sentenza è in linea con le aspettative per le accuse di rapina, lesioni e resistenza, non per il tentato omicidio – ha commentato l’avvocato difensore Barbara Bruni –. Riteniamo che non ci sia stata volontà di uccidere, ricorreremo in appello».

© RIPRODUZIONE RISERVATA