Gandellino, cervo dilaniato dai lupi. La sindaca: «Problema da gestire»

Gandellino. Dopo le predazioni segnalate nei boschi, giovedì 20 aprile il ritrovamento di una carcassa nei pressi del ponte. E in paese c’è qualche preoccupazione. Leggi l’approfondimenti su L’Eco di Bergamo di venerdì 21 aprile.

Le conferme ufficiali hanno bisogno di qualche altro giorno, per completare le analisi sulla carcassa. Nell’attesa, vanno tenute d’occhio le fototrappole, perché il lupo torna spesso sul luogo della predazione. Ma chi ha osservato il cervo dilaniato trovato giovedì 20 aprile a Gandellino, ha pochi dubbi: è il lupo, o i lupi, l’autore dell’agguato avvenuto non lontano dall’abitato. Cosa che ha quindi alzato l’asticella dell’allerta in paese. Un’allerta che gli esperti definiscono ingiustificata, perché il lupo non attacca l’uomo ma, anzi, lo sfugge. Però ugualmente la tensione sale. Anche perché una decina di giorni fa, un cervo era stato predato nella zona tra l’asilo e il fiume. E i primi indiziati erano sempre loro, i lupi, sempre più vicino alle case.

«Ci devono spiegare come gestire il fenomeno»

«È vero che in base a quel che dicono gli esperti il lupo è un animale che non attacca l’uomo, però il timore qui si sta alzando. Così ho ufficialmente chiesto la presenza in paese degli esperti della Regione, perché ci spieghino come comportarci e cosa fare per gestire questa presenza. Non possiamo certo vivere nella paura. Sto ricevendo parecchie telefonate anche di persone che verrebbero nelle seconde case per il weekend e i chiedono se possono stare tranquilli. Io che cosa posso dire a loro? Faccio il medico, non sono esperta di lupi» racconta la sindaca di Gandellino, Flora Fiorina.

La Provincia in una nota diffusa nel tardo pomeriggio di giovedì spiega: «Non è motivata la preoccupazione per l’incolumità delle persone, perché il lupo individua l’uomo come un pericolo e non come una possibile preda. Restano validi i consigli e le indicazioni fornite lunedì scorso».

Approfondisci l'argomento sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo del 21 aprile 2023

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