Inchiesta Covid, ad Alzano penuria di mascherine già un mese prima del lockdown

Coronavirus. I verbali: a inizio febbraio scambio di mail tra direzione e farmacia interna. Ffp2 erano 420, zero Ffp3 e tute. Il consumo «storico» era di 100 al mese.

«Non ci stanno consegnando le mascherine Ffp3 (144 pezzi in ordine dal 24/01/2020). Non abbiamo mai acquistato tute monouso in Tnt, ci stiamo informando presso i nostri fornitori abituali per verificare la disponibilità e fare un acquisto minimo». Sono le 9,57 del 6 febbraio 2020, un mese prima del lockdown. Tuttavia le notizie che arrivano dalla Cina iniziano a essere preoccupanti e il ministero chiede alle regioni di fare il punto nelle varie Asst sul quantitativo di dispositivi di protezione personale (gli ormai noti Dpi) «per far fronte a ogni possibile eventualità».

Per il presidio di Alzano , che di lì a poco sarebbe diventato l’epicentro europeo della pandemia, è la responsabile della farmacia interna a fare il punto, scrivendo – come emerge dagli atti dell’inchiesta della Procura cittadina sul Covid – alla direzione sanitaria che «a oggi non abbiamo avuto difficoltà nel reperimento di mascherine, sia chirurgiche che con filtro Ffp2, le nostre mascherine chirurgiche sono disponibili anche con visiera; guanti in nitrile: i guanti in vinile non sono più in uso da tempo in quanto sono stati sostituiti da quelli in nitrile». Segue l’indicazione sulla mancata consegna delle Ffp3, benché, ordinate dal 24 gennaio, e un bilancio delle «giacenze» al 6 febbraio 2020: 420 Ffp2 per l’intero ospedale, con la precisazione che «stamattina ne daremo 100 alla protezione civile, come da convenzione, per i controlli che dovranno effettuare negli aeroporti». E poi: «maschere Ffp3». Inoltre «nel mese di gennaio abbiamo distribuito ai reparti 280 mascherine Ffp2 e 160 ne abbiamo distribuite nella prima settimana di febbraio, a fronte di un consumo storico medio di 100/mese».

Inevitabile ipotizzare, com’è poi accaduto, che di lì a pochi giorni le scorte si sarebbero esaurite, vista l’emergenza sanitaria che stava per piombare sull’ospedale e la media Valle Seriana. Anche le visiere erano limitate all’«ordinaria attività», come veniva risposto alla direzione sanitaria dell’ospedale di Alzano. Il giorno dopo, sempre dalla farmacia interna viene spiegato alla direzione generale di avere «a disposizione due tipologie di camici con protezione nella parte anteriore e delle maniche. Sono classificati come “dispositivi medici” e non come Dpi (...). Abbiamo infine trovato una ditta che “probabilmente” nei prossimi giorni (lunedì/martedì) ci consegnerà delle tute come da richiesta Regione/Ministero marcate Dpi III».

Pochi giorni dopo, il 22 febbraio, la carenza di mascherine è già un problema. Dalla farmacia dell’ospedale viene spiegato che sono rimaste 20 mascherine Ffp2, 48 Ffp3 e che non si conoscono i «tempi di ripristino delle scorte», tanto da chiedere di «far presente in assessorato che è difficoltoso l’approvvigionamento» e che c’è un ordine inevaso «da un mese». E poi: «Per ora si trovano le chirurgiche, ma la Cina insegna che spariscono in fretta. Basse scorte anche per i tamponi».

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