Inverno e neve: ecco perché l’oceano Pacifico, e le sue acque più fredde, ci riguardano da vicino

La crisi dei comprensori. I meteorologi lanciano l’allarme per il fenomeno conosciuto come la Niña. Nel frattempo prima timida nevicata sopra i 1.300 metri. Chiude Monte Campione, stazione camuna molto amata dai bergamaschi.

L’ultimo inverno con una presenza significativa di neve è stato quello tra il 2019 e il 2020, ma il lockdown totale contro il Covid scattato l’8 marzo di quell’anno chiuse con largo anticipo la stagione; al contrario, l’inverno tra il 2021 e quest’anno è stato caratterizzato da scarsissime precipitazioni nevose a fronte di una grande richiesta di poter sciare nonostante l’obbligo del green pass e delle altre limitazioni imposte a seguito della pandemia.

I modelli meteorologici che prendono come punto di partenza lo stesso fenomeno, la Niña, cioè il raffreddamento delle acque superficiali del Pacifico, giungono a conclusioni opposte: per alcuni anche il prossimo sulle Alpi sarà un inverno estremamente secco; secondo altri, sarà segnato da perturbazioni violente. Una sintesi è proposta dagli esperti di 3B Meteo, la società di Ponte San Pietro diventata un punto di riferimento nazionale nel campo delle previsioni: «Fino ai primi di dicembre – spiega Andrea Colombo – prevarrà una situazione anticiclonica quindi sfavorevole alle precipitazioni. Tuttavia possiamo affermare che, rispetto a un anno fa, ci sono le premesse per una maggiore dinamicità nell’arco dei tre mesi» anche perché l’inverno scorso «è stato tra i più asciutti in assoluto fra tutti quelli di cui abbiamo dati a disposizione».

Le previsioni andranno quindi aggiornate tra un paio di settimane, ma il trend di lungo periodo è innegabilmente orientato a minori nevicate e temperature più elevate.

Monte Campione, località in bassa valle Camonica, avviata cinquant’anni fa da un’intuizione dell’impresa Giudici di Rogno, è alle prese tra l’altro con le enormi difficoltà della società degli impianti, recentemente passata di mano da un imprenditore locale, Stefano Iorio, a una società milanese, la Special Situations Srl. Dopo aver tenuto chiuso quasi tutti gli impianti l’inverno scorso e non averne aperto neanche uno in estate ha gettato la spugna: per la prima volta, non verrà acceso neanche un motore. Per una stazione che negli anni d’oro faceva lavorare più di 500 persone ed era tra le preferite dagli sciatori bergamaschi, è il segno che forse si è toccato il fondo e che da qui si può ripartire, in modi tutti da definire.

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