Legionella in Val Seriana, neutralizzate 4 «fonti» di infezione. Nessun nuovo caso da oltre due settimane

Salute Le persone contagiate sono in tutto 19. Ats: riscontrata la presenza del batterio in due ambienti domestici e in due in strutture dotate di impianti di condizionamento/trattamento dell’aria. «Considerato che sono più di due settimane che non vengono registrati nuovi casi, si ritiene che le indagini e le azioni adottate siano corrette».

Aggiornamenti sui casi di legionellosi nel comprensorio del Comune di Clusone ed altri comuni limitrofi (Ardesio, Cerete, Fino del Monte, Gazzaniga, Onore, Rovetta e Vertova). Ats Bergamo informa che, ad oggi, mercoledì 3 agosto, il numero di casi coinvolti è di 19 soggetti. Gli operatori del Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria (DIPS) di Ats Bergamo hanno eseguito campionamenti di acqua distribuita in tutte le abitazioni dei casi segnalati nonché di altre fonti potenzialmente considerabili come punto di esposizione alla malattia come fontane pubbliche, grandi impianti di trattamento aria presente negli esercizi commerciali della zona, impianti natatori e sportivi.

Individuate 4 fonti

«Questa attività ha permesso di individuare alcune fonti in cui è stata riscontrata la presenza di Legionella pneumophila, sia in ambienti domestici (2), sia in strutture dotate di impianti di condizionamento/trattamento dell’aria (2)», si legge in una nota di Ats, nella quale non vengono forniti ulteriori dettagli sulle fonti. A seguito di questo riscontro sono stati adottati provvedimenti per eliminare le fonti della possibile esposizione. «Considerato che al momento sono più di 2 settimane che non vengono registrati nuovi casi - prosegue Ats - si ritiene che le indagini e le azioni adottate possano ritenersi corrette e capaci di limitare il perdurare della situazione epidemica. Stante le caratteristiche del patogeno responsabile del cluster epidemico osservato, il livello di attenzione delle strutture sanitarie di diagnosi e cura rimane alto».

«Collaborazione costante e qualificata»

Il conseguimento di questi risultati «è stato possibile grazie alla stretta collaborazione tra Ats, Asst Bergamo Est, Comuni, Regione Lombardia e Istituto Superiore di Sanità». «Ringrazio i colleghi della Asst Bergamo Est, e tutti i sindaci del territorio della alta Valle Seriana, per la costante e qualificata collaborazione con il nostro Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria nella gestione di un problema critico per la popolazione. Penso che l’esperienza maturata insieme su questo caso possa essere un modello che il nostro DIPS promuoverà qualora si dovessero presentare situazioni analoghe sul nostro territorio», dichiara il Direttore sanitario dell’Agenzia di tutela della Salute di Bergamo, Michele Sofia.

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