Parre, la centrale si svela: «Qui un anno di energia per tremila famiglie»

Parre. Oltre 150 persone hanno fatto visita all’impianto di Campignano, nell’ambito di BergamoScienza. A regime, garantiti circa 9 milioni di kilowattora l’anno.

Porte aperte sabato 1° ottobre alla centrale idroelettrica di Campignano, sul territorio di Parre. Nell’ambito della 20a edizione di «BergamoScienza», Geogreen, società nata nel 2000 come fornitore unico di energia per RadiciGroup, ha aperto i battenti di una delle sue centrali più suggestive. Oltre 150 persone hanno aderito all’iniziativa: durante la mattinata la visita è stata riservata agli studenti dell’istituto «Andrea Fantoni» di Clusone, con una cinquantina di ragazzi del corso di Costruzioni, ambiente e territorio. Nel pomeriggio invece, dalle 14,30, spazio alle visite libere. Un’occasione unica per conoscere l’affascinante mondo delle energie rinnovabili.

«L’intera struttura che vediamo oggi – ha esordito Stefano Savoldelli, direttore operativo di Geogreen -, risale agli Anni Quaranta. La sua costruzione era stata voluta dal cotonificio Festi Rasini, presente sul territorio di Villa d’Ogna, per sfruttare l’acqua del fiume Serio e produrre energia elettrica per l’azienda. I lavori iniziarono nel 1942 circa, ed essendoci di mezzo la Seconda Guerra Mondiale, il cantiere si prolungò per diversi anni, sino al 1949 quando entrò in funzione. Dagli Anni Ottanta è diventata di proprietà di RadiciGroup».

Un tratto di fiume sfruttato anche nel lontano passato: pare infatti che il doge Alvise Mocenigo (il cui nome è riportato in una targa apposta fuori dalla centrale), nel 1700 circa, abbia autorizzato l’utilizzo di acqua, in quel territorio, per l’attività dei magli. «La turbina e il generatore sono ancora quelli degli Anni Quaranta – ha proseguito Alessandro Bonarini, direttore generale di Geogreen -: facciamo una buona manutenzione, e gli interventi sono affidati ai nostri operai, specializzati ed esperti.

Utilizziamo inoltre di strumentazioni ad hoc, costruite su misura per la centrale. Questo è un periodo particolare, con una scarsa presenza di acqua (in questo esatto momento è circa al 20% della produzione solita), ma in un periodo normale, garantisce circa 9 milioni di kilowattora annui, l’equivalente del fabbisogno energetico di circa tremila famiglie in un anno. L’energia prodotta viene consumata al 100% dallo stabilimento di Radici Yarn, poco lontano da qui, a Villa d’Ogna».

«Siamo molto soddisfatti – ha commentato Massimo De Petro, Ceo di Geogreen –: pubblico numeroso, trasversale e molto curioso. Un’ottima occasione per entrare in contatto con il territorio, gli stakeholder, e per spiegare come nasce l’energia rinnovabile al servizio sul territorio». Presente anche uno spazio per i più piccoli, a cura di BergamoScienza, con robot Lego.

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