Scintille in Consiglio a Selvino, pesano le tensioni sul progetto Skidome

AMMINISTRAZIONE. In esame la variante al Pgt: l’opposizione lamenta la mancanza della carta geologica, chiede un rinvio e abbandona l’aula. Frizioni dopo il no a un nuovo accordo sull’arena per lo sci al coperto.

Maretta in consiglio comunale a Selvino. Martedì sera i consiglieri di minoranza hanno lasciato la seduta dopo aver accusato la maggioranza di non averli resi partecipi di alcuni documenti che hanno portato all’approvazione della variante al Piano di governo del territorio. Non si è invece parlato del progetto Skidome, l’arena per lo sci al coperto da 550 metri di lunghezza e un dislivello di 120, unica in Italia, da 50 milioni di euro, ma sarebbero proprio le frizioni nate intorno a questo tema ad aver inasprito i rapporti fra le due parti.

L’elaborazione della variante al Pgt, a detta dell’amministrazione guidata dal vice sindaco Maurizio Acerbis da due mesi – dopo la morte prematura del sindaco Diego Bertocchi –, è stato un percorso lungo, con una serie di incontri con l’architetto incaricato, volto a conformarsi ai piani regionale e provinciale. La relazione redatta dalla Giunta sottolinea che «l’amministrazione non ha voluto stravolgere quanto già è ben definito urbanisticamente sul territorio, ma adeguare il piano alle nuove normative». L’obiettivo era adeguare il rinnovato Pgt alle nuove norme sul consumo di suolo, ma anche rivalorizzare alcuni corollari: ad esempio i sentieri diventano di interesse pubblico e l’ex colonia Sciesopoli viene considerata come servizio.

Minoranza contraria

La variante è stata approvata, ma si è appurata la mancanza agli atti della carta geologica. La stessa, assicura l’amministrazione, era comunque a disposizione del tecnico estensore, che ne ha «chiaramente tenuto conto nella redazione degli atti». Tuttavia, la minoranza ha fatto presente, per voce del consigliere Maria Cortinovis, la contrarietà del gruppo «Un futuro per Selvino» che ha rifiutato, in tre punti, la variazione, chiedendo quindi il rinvio dell’esame sul punto «di un tempo congruo per sanare le mancanze». Detto ciò, i consiglieri di «Un futuro per Selvino» sono usciti dall’aula.

Dal 2011 a oggi

I rapporti tra amministratori e minoranza si sono incrinati in modo particolare durante l’ultimo anno, quando si è tornati a parlare del progetto «Skidome». Il tema non è stato affrontato martedì, ma è una delle ragioni del malessere. L’accordo di programma (stilato nel 2011 tra la società «Neveland», Comune, Provincia e Regione) è scaduto a dicembre 2022, così come la proroga a giugno scorso. A inizio autunno i consiglieri hanno incontrato la Regione. «L’operatore – spiega Maurizio Acerbis, vice sindaco reggente – ha cambiato società di progettazione e ha rivolto al Comune l’intenzione di fare un nuovo accordo. Io mi sono mostrato al momento indisponibile, in quanto è un tema divisivo tra i selvinesi e mancano sei mesi alle elezioni. La Regione invece è preoccupata per la sostenibilità dell’opera». Il comparto delle eventuali piste artificiali è ancora identificato nel Pgt, ma gli operatori dovranno presentare una variante ad hoc con l’accordo di programma. «Se l’amministrazione non vuole fare l’opera, che lo dica», è la risposta di Angelo Bertocchi della minoranza e della «Selvino Snow», tra i promotori del progetto.

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