Torna lo spettacolo delle cascate del Serio: cinque date da giugno

VALBONDIONE. Ogni anno vi si recano migliaia di turisti. Il triplice salto decantato fin dall’Ottocento, poi dal 1913 la diga del Barbellino lo ha reso una rarità da ammirare.

Valbondione

Con la primavera che comincia a entrare nel vivo, le giornate di sole e le temperature che salgono, c’è anche chi comincia a chiedere quando si potrà tornare ad ammirare lo spettacolo offerto dal triplice salto delle cascate del fiume Serio, che ogni anno richiama migliaia di turisti, curiosi e affezionati. Le date per il 2025 sono fissate: il calendario diffuso dall’amministrazione comunale e dall’ufficio turistico prevede quattro date in diurna (15 giugno, 17 agosto, 14 settembre e 12 ottobre) dalle 11 alle 11,30, e una in notturna, dalle 22 alle 22,30, il 12 luglio. Visione, quest’ultima, resa possibile dai fari puntati sulla Cascata dalla Croce Blu di Gromo, che svolgerà il servizio di assistenza sanitaria.

Le manifestazioni collegate

Ai cinque appuntamenti saranno collegate altre manifestazioni sia in Maslana che nel centro di Valbondione, con l’obiettivo di far meglio conoscere la bellezza dei luoghi, la storia locale e i prodotti tipici a chilometro zero.

Inizialmente aperte un solo giorno all’anno per due ore (secondo un accordo tra Enel, Comune e Pro loco di Valbondione). L’afflusso di visitatori, però, in quel solo giorno, superava anche le diecimila presenze, tali da rendere ingestibile la logistica. Da qui la decisione di estendere l’apertura prima a due giorni e poi a cinque diverse occasioni, da trenta minuti l’una.

All’apertura delle paratie della diga del Barbellino, il più grande invaso della Bergamasca, realizzato nel 1931, l’acqua percorre la lunga galleria di scarico ricavata nel fianco della montagna prima di riversarsi nell’alveo del fiume Serio, scorrendo ancora per qualche centinaio di metri fino alla sommità della cascata. Ecco che in quel momento comincia lo spettacolo: seimila litri di acqua al secondo precipitano nel baratro del triplice salto, compiendo un dislivello totale di 315 metri.

Le cascate non sono visibili dal centro del paese, ma è necessario salire in quota seguendo il sentiero Cai 332 che porta in Maslana, quindi al Ponte Piccinella e, infine, all’Osservatorio floro faunistico nella zona dei grandi macigni, per circa un’ora e mezza di cammino con un dislivello di 400 metri e media difficoltà. Ma ci si può anche incamminare lungo il sentiero Cai 306, la strada agrosilvopastorale (ex militare) che sale verso il rifugio Curò.

Per i turisti che, invece, decidono di farsi guidare nella visita, è possibile prenotare l’appuntamento per una delle date di apertura della diga contattando l’ufficio turistico al 320.439.75.05 o inviando una email a [email protected]. La visita guidata costa 7 euro per gli aduli ed è gratuita per i bambini con meno di 10 anni.

La storia delle cascate del Serio

Le cascate del Serio, descritte già nell’Ottocento da poeti e scrittori come una meraviglia della natura, possono essere ammirate anche dai rifugi posti lungo le piste della stazione invernale di Lizzola, raggiungibili a piedi o in seggiovia: il rifugio Mirtillo, il Due Baite e il rifugio Campèl, aperto tutto l’anno. È invece proibito il campeggio su tutto il territorio di Valbondione, mentre per sostare con auto, pullman o altri mezzi nella contrada Dossi è necessario pagare un ticket per il parcheggio, fissato in cinque euro, al Gruppo giovani di Valbondione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA