Vertova, si abbattono i forni Perani -Foto
Al loro posto ditte, supemarket e hotel

Dismessi nel 1994 dopo 40 anni di attività a breve la demolizione. Non più previsti i sei piani di alloggi. Lavori di realizzazione al via entro fine anno.

Sono iniziati a Vertova, i lavori preparatori per la demolizione dei cosiddetti «Forni nuovi», fatti costruire dai fratelli Placido, Nino e Mario Perani a metà degli anni Cinquanta e dismessi nel 1994, al fine di realizzare nell’area di 16.000 metri quadrati, un piano integrato, approvato dal consiglio comunale di Vertova nel 2011 (e successivamente modificato) e destinato a residenza, terziario avanzato direzionale e commerciale, nelle proporzioni di un terzo ciascuno. L’investimento previsto era di 52 milioni di euro.

Preliminarmente sono state abbattute le piante e gli arbusti che, nel corso dei decenni, avevano infestato l’area e ora il complesso appare sgombero e idoneo per i lavori di demolizione, che verranno eseguiti dall’impresa demolizioni Bergamelli Srl di Albino. La costruzione dei Forni nuovi (così chiamati per distinguerli dai Forni Vecchi- complessivamente quattro risalenti al 1924 e in parte già ristrutturati in anni recenti, tuttora visibili all’entrata in paese dalla provinciale 35) ebbe inizio, a opera della Società Breda, nel 1941 ma a causa della guerra i lavori furono interrotti e solo nel 1947 il nuovo forno rotante entrò in funzione per produrre dolomia stabilizzata, cemento ad alta resistenza e calce idraulica. La società creata per l’impiego del forno di moderna concezione, fu chiamata Do.Ma.De (Dolomia, magnesia e derivati) insegna che è ancora rimasta sul «caminone» ormai destinato alla demolizione.

Il complesso fu realizzato nei pressi della stazione della ferrovia di Valle Seriana (i cui binari raggiungevano con una derivazione, anche il piazzale della ditta, per rendere più agevole il trasporto dei prodotti e delle materie prime). Il nuovo forno era alimentato dal calcare estratto dalla cava del Costone, allora di proprietà dei Perani, oggi di Unicalce. Nel periodo di interruzione della realizzazione del forno l’area fu impiegata per l’accumulo della lignite estratta dalle miniere del bacino della Valgandino, attività in cui i fratelli Perani si erano distinti dando lavoro a centina di persone e la derivazione ferroviaria servì per il trasporto del minerale.

Cessata ogni attività produttiva nel 2003, il complesso dei Forni Nuovi è stato ceduto alla Società Bruman’s spa di Bruno Scarpellini che ha predisposto da tempo un progetto di piano integrato che prevede la demolizione delle strutture esistenti, anche con l’esplosivo per abbattere la ciminiera, la riqualificazione dell’area e la costruzione di nuove strutture e servizi tra cui anche attività artigianali, un albergo e un supermercato (dove pare si debba trasferire il Lidl di Fiorano). Rispetto al progetto originario non verranno costruite le palazzine residenziali previste su sei piani.

Il progetto ha avuto le necessarie autorizzazioni e il benestare degli organi di controllo che hanno dato il via libera ai lavori che si prevede possano iniziare entro fine anno. Il comune di Vertova a suo tempo aveva già incamerato gli oneri di urbanizzazione impiegati per il rifacimento di alcune strade del centro storico fra cui via San Rocco.

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