Lisbona, città di tram e funicolari

Portogallo. Una rete efficiente di trasporti pubblici con metro, treni, bus consente la visita alla capitale. Il Paese avanza sulla strada della transizione energetica e si propone come capofila delle fonti rinnovabili.

«Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d’estate. Una magnifica giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava». L’incipit del romanzo di Antonio Tabucchi catapulta in una Lisbona estiva del 1938, in un Portogallo oppresso dalla dittatura di Salazar. La città, posta sui colli, sette come a Roma, che sovrastano il maestoso estuario del Tago, gode per tutto l’anno, grazie alla disposizione dei rilievi, di un generoso soleggiamento, riparato dalle correnti settentrionali e mitigato dal respiro atlantico. Le piogge si concentrano tra novembre e aprile per le perturbazioni dall’oceano. La città mantiene, nell’insieme, un clima gradevole anche nell’era dell’incombente riscaldamento globale di origine antropica. Lisbona accoglierà quest’anno, dall’1 al 6 agosto, la Giornata mondiale della gioventù indetta da Papa Francesco.

L’impulso del turismo

La città è il posto giusto per un fine settimana ritemprante, come riconosciuto dal premio di migliore al mondo per soggiorni di breve durata, vinto per quattro volte su dieci edizioni. L’impulso del turismo è stato decisivo per la ripresa, dopo la pesante crisi economica del quinquennio 2009-2014 e lo spettro del fallimento. La congiuntura positiva, interrotta dalla pandemia, è ricominciata rapidamente. Lisbona, con la sua area metropolitana, è la capitale politica, culturale ed economica, ospitando molte imprese strategiche e il 29% della popolazione attiva del Paese per il 37% del Pil nazionale. Ora il Portogallo, dove acqua, vento e sole dimostrano di poter coprire il 100% della domanda elettrica per molti giorni consecutivi, vuole diventare il capofila europeo delle fonti rinnovabili. Mentre l’Italia guarda ancora al gas, che contribuisce ad alterare il clima, il Portogallo, da circa un decennio, ha deciso di seguire con decisione e senza ripensamenti la strada della transizione energetica, progettando l’hub europeo dell’idrogeno verde, cioè da elettricità rinnovabile, con investimenti per 10 miliardi di euro, il 4% del Pil, per la creazione di impianti di elettrolisi. Mentre in Italia il costo dell’elettricità è salito anche sopra i 700 euro a MWh, in Portogallo è rimasto costantemente più basso. Un Paese lungimirante per l’economia e per l’ambiente.

La visita a Lisbona si può compiere sfruttando l’efficiente rete di trasporti pubblici, che consente di esplorare la città e le zone vicine. Quattro linee della metropolitana, collegata anche con l’aeroporto internazionale di Portela, quattro di ferrovie suburbane, cinque di eléctricos, i tram che affrontano i vertiginosi saliscendi dei colli, gli elevadores, le funicolari per i dislivelli più aspri, il ben collaudato sistema degli autobus, la rete di traghetti sul Tago. Lisbona è uno scrigno di mobilità pubblica e sostenibile.

Il Tesoro reale

Uno dei molti percorsi possibili – ricordando gli altri monumenti presenti, come il Castello – può iniziare salendo sul tram 18 dallo snodo di Cais do Sodré. Raggiunta la collina di Ajuda, si entra nel neoclassico Palácio Nacional, un tempo residenza del sovrano, che racchiude un museo nuovo, in una città già ricchissima di esposizioni, quello del Tesoro reale. Custodisce, tra porte come di una cassaforte, i gioielli della corona, testimonianza delle intense relazioni internazionali della corte. Tappe obbligate sono la Praça do Império, con il Mosteiro dos Jerónimos, e la torre di Belém. A inizio Cinquecento il monastero fu costruito per celebrare il ritorno del navigatore Vasco da Gama, dopo la scoperta della rotta per l’India: è il primo grande monumento dello stile «manuelino», in onore di Dom Manuel I, re quando Lisbona era la capitale di un regno dotato delle ricchezze giunte d’oltreoceano dalle nuove rotte marittime. Della stessa epoca è la torre, all’ingresso del Tago nell’oceano, per sorvegliare partenze e rientri. Belém è connessa al centro con l’area pedonalizzata del lungofiume. Si può assaggiare un pastel de nata, il dolce tipico a base di pasta sfoglia e uova. LX Factory è un esempio di rigenerazione urbana, un quartiere nato in un comprensorio industriale dismesso, sotto i piloni del ponte 25 de Abril, con studi di architettura, una grande libreria, ristoranti, negozi, atelier. Dall’alto di uno dei miradouros, i punti panoramici, Lisbona appare come una mezzaluna, tagliata dai viali, le avenidas.

I caffè di Pessoa

La città bassa, la Baixa, si distingue per la maglia ortogonale e gli edifici neoclassici, l’architettura pombalina, dal nome del marchese di Pombal, il progettista della ricostruzione dopo il terribile terremoto del 1755. La passeggiata prosegue nel quartiere centrale di Chiado, tra boutique, teatri, caffè storici delle pedonali rua Garrett e rua do Carmo. Si avverte un’atmosfera parigina. La Livraria Bertrand fu il ritrovo prediletto per generazioni di intellettuali. Fernando Pessoa è raffigurato in una statua in bronzo seduto a un tavolino del café A Brasileira. Da queste parti si degusta un bicchierino di ginjinha, il liquore locale a base di amarene. Altro caffè prediletto dallo scrittore è all’angolo con la splendida Praça do Comércio, cinta su tre lati da edifici porticati e aperta sul quarto verso il Tago. Qui si sale sull’Arco da Rua Augusta per una bella vista e si entra nel Lisbon Story Centre che ricorda, tra l’altro, la tragedia del terremoto destinato a cambiare il volto della città. Da Praça do Comércio parte la pedonalizzata Rua Augusta, percorsa a passo svelto da Marcello Mastroianni nel film «Sostiene Pereira» di Roberto Faenza, dal romanzo di Tabucchi. E il cerchio si chiude.

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