Condividere il tempo oltre i pregiudizi

L’ASSOCIAZIONE. «Piccoli Passi Per» è nata da un gruppo di familiari di persone con disagio psichico.

La «scusa» è fare l’uncinetto, la maglia, il ricamo o realizzare piccoli oggetti, ma il vero fine non è tanto il fare, quanto piuttosto lo stare insieme, per superare i pregiudizi e per condividere un tempo (una volta a settimana), uno spazio (a Lallio, Bergamo e, in precedenza, anche a Torre Boldone) e con questi condividere anche e soprattutto idee, sentimenti, difficoltà, momenti positivi e negativi. Ne è convinta, Luisa Locatelli, 64enne di Seriate, quando parla degli storici laboratori «Scacciapensieri» dell’associazione Piccoli Passi Per, di cui è presidente dal 2022. Alle sue parole si aggiungono quelle di una nuova volontaria (preferisce rimanere anonima), che condivide il pensiero: «Tra il fare e il chiacchierare ecco che noi “utenti“ di questo laboratorio impariamo a conoscerci come “persone” con tutto il mondo che siamo e che ci portiamo dietro. Forse, senza saperlo, abbiamo ottenuto un altro obiettivo che è anche il più importante: abbiamo messo in connessione persone molto diverse tra loro attraverso una cosa di cui oggi c’è un bisogno urgente e assoluto: la relazione umana».

La buona notizia è che in autunno dovrebbe ripartire il laboratorio di Torre Boldone con attività più diversificate e non solo con quelle più tradizionalmente femminili (ad esempio qualcosa legato alle nuove tecnologie)

La storia

Nata ufficialmente nel 1996, «Piccoli Passi Per» è partita con un gruppo di familiari di persone con disagio psichico. «Madri, padri, fratelli, sorelle, attraverso l’esperienza dell’auto mutuo aiuto - ricorda Locatelli - scoprivano il valore dello “stare insieme” per sostenersi reciprocamente decidendo poi, come si dice oggi, di mettersi in gioco. Affidammo, l’uno nelle mani dell’altro, la solitudine e la fatica per “agire” insieme un percorso di cambiamento». L’intento, in questi quasi trent’anni, non è cambiato molto, anche perché - come racconta la presidente - «di malattia mentale oggi se ne parla molto ma lo stigma è ancora diffuso, così come la difficoltà ad accettare questa condizione e a farsi accettare dalla società». Oggi «Piccoli Passi Per» conta circa cento soci, familiari, utenti, volontari, sostenitori e opera nel territorio di Bergamo, «ampliando sinergie con i servizi sanitari e sociali, le istituzioni, con la cooperazione sociale, altre associazioni di volontariato», prosegue. Benché lo zoccolo duro dell’associazione sia ancora presente, «servirebbe un ricambio generazionale e il coinvolgimento di nuovi genitori. Purtroppo dopo il Covid, come tante altre realtà, abbiamo avuto un calo di partecipazione». La buona notizia è che in autunno dovrebbe ripartire il laboratorio di Torre Boldone con attività più diversificate e non solo con quelle più tradizionalmente femminili (ad esempio qualcosa legato alle nuove tecnologie). L’associazione sta inoltre lavorando a due incontri formativi e informativi sulla salute mentale (forse in autunno) e sogna di far partire corsi per volontari.

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