Card prepagata, beneficiari triplicati
«Più preoccupazioni legate al lavoro»

Il fondo della Diocesi. Alle 97 famiglie a cui è già stata consegnata la tessera, se ne aggiungono altre 255. Don Roberto Trussardi (Caritas): «In totale arrivate 1.500 domande, c’è bisogno di ricominciare insieme».

Ricominciare è per molti una strada in salita. Il fondo che la Diocesi ha istituito nel periodo dell’emergenza tende una mano dicendo «Ricominciamo insieme» e accompagna la ripartenza di famiglie e piccole imprese ancora in sofferenza economica.

Il numero di chi ha avuto accesso al contributo, a un mese dall’avvio, è più che triplicato: 97 sono le famiglie a cui è stata consegnata la carta di credito prepagata Mastercard «Soldo» all’inizio del mese di luglio e 352 quelle che saranno attive dal 1° agosto. Il contributo, che varia nella somma secondo il numero di componenti della famiglia, può essere erogato al massimo per tre mesi. «Questi 255 nuovi accessi di agosto – spiga il direttore della Caritas don Roberto Trussardi – ci dicono il bisogno effettivo e concreto che sta emergendo in tante famiglie della nostra diocesi». Il fondo «Ricominciamo insieme» ammonta a 5 milioni di euro, messi a disposizione da Diocesi di Bergamo, Caritas diocesana bergamasca, Associazione Diakonia onlus, Conferenza episcopale italiana e ad altrettanti donati da Intesa Sanpaolo. Anche enti e privati potranno contribuire con una donazione attraverso le indicazioni pubblicate sul sito della Diocesi, di Caritas Bergamo e su www.ricominciamoinsieme.net. Il primo approccio per la richiesta avviene attraverso il proprio parroco o la commissione specifica istituita nelle parrocchie.

«A oggi sono giunte circa 1.500 richieste e moltissime di queste sono arrivate questa settimana – spiega don Trussardi –. Tutte devono anzitutto essere sottoposte a controllo e vaglio. Esistono precisi requisiti a cui la famiglia deve corrispondere per ricevere questo aiuto temporaneo. Primo fra tutti il fatto che questo impoverimento sia stato causato dall’emergenza Covid». A bussare alla porta in questo periodo è spesso anche chi si trova in situazioni croniche di bisogno e che è stato indirizzato al progetto «Nessuno resti indietro» di Caritas. «“Ricominciamo insieme” vuole essere una sorta di respiro per affrontare questi mesi – aggiunge il direttore di Caritas –. La famiglie sono state appesantite dal pagamento delle rate dei mutui, dagli affitti, dalle bollette e si trovano in difficoltà nel poter acquistare anche i generi di prima necessità. C’è preoccupazione per i mesi autunnali sul fronte del lavoro per chi ancora sarà in attesa della cassa integrazione e per chi perderà il posto».

A beneficiare del fondo ci sono famiglie con entrate inferiori ai 400 euro a persona che per tre mesi - non rinnovabili - riceveranno un contributo variabile da 600 a 1.200 euro al mese attraverso la card abilitata al pagamento delle sole necessità primarie. Una parte del fondo è riservata alle piccole imprese con un massimo di 5 dipendenti, ai commercianti, agli artigiani. Sono 52 le imprese che si sono a oggi rivolte al fondo e dopo il vaglio ne sono rimaste una quarantina che ora seguiranno l’iter per giungere a un’ultima approvazione del microcredito (fino a 20 mila euro) da parte di Intesa Sanpaolo. C’è tempo fino al 31 dicembre per presentare la domanda e poter accedere al contributo per i mesi di gennaio, febbraio e marzo. «È iniziato tutto il 10 giugno – conclude don Trussardi – e questa possibilità offerta dalla Diocesi ha fatto emergere i bisogni. La vicinanza che le parrocchie hanno espresso in questi mesi alle famiglie è stata importantissima e ora stanno lavorando per dare loro un aiuto concreto. Vediamo una capacità e una sensibilità profonda nel leggere le situazioni e le necessità. Grande è anche il lavoro degli operatori che si stanno dando da fare sul fronte amministrativo, sulle operazioni di vaglio e direttamente sul territorio»

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