Piccole imprese, aiuti
per ripartire insieme

Il sostegno alle realtà ancora strette nella morsa della crisi causa Covid. Gomes (Alex Servizi): «L’auspicio è avere un riscontro positivo come quello con le famiglie».

Ha preso avvio ormai da alcune settimane il progetto «Ricominciamo Insieme», sostenuto dal Fondo speciale istituito dalla Diocesi. Nelle intenzioni si tratta di un intervento eccezionale, legato al periodo contingente, che vuole aiutare famiglie, artigiani, commercianti e piccole imprese familiari a reggere e superare l’attuale periodo di crisi e tornare per quanto possibile alla normale conduzione dell’attività lavorativa. Infatti preoccupazione della Diocesi è che «l’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 stia diventando, oltre che sanitaria, anche sociale ed economica con il rischio di produrre ulteriori disuguaglianze e conflittualità sociali, rendendo fragile il contesto familiare e lavorativo».

Una parte del Fondo è destinata al sostegno di piccole imprese, che negli ultimi giorni è stata attivata, mettendo a punto gli aspetti operativi. «L’auspicio – commenta Stefano Gomes, direttore generale di Alex Servizi e componente della cabina di regia del progetto – è quello di replicare sul fronte delle piccole imprese il successo che si sta registrando su quello delle famiglie; quello che diamo e daremo è un contributo di fraternità. Non siamo spinti a fare perché dobbiamo fare, ma se tendiamo la mano per prestare il nostro aiuto e chi ha delle necessità contingenti ne coglie l’opportunità, noi non possiamo che esserne soddisfatti per aver dato forma ad un progetto caritatevole. Pertanto è nostro auspicio poter soddisfare quante più domande verranno inoltrate così come stiamo facendo sul fronte delle famiglie e dei privati». L’obiettivo del progetto è proprio quello di aiutare chi sta attraversando temporanee difficoltà, perché si possa ripartire insieme ed evitare che la crisi dovuta al Covid-19 abbia effetti irrecuperabili.

«Ricominciamo insieme» vuole infatti contribuire a contenere l’attuale emergenza sociale ed economica legata alla riduzione o alla perdita del lavoro o di fatturato derivante dalla pandemia; si propone di attivare «percorsi ponte» che accompagnino i beneficiari verso una graduale ripresa per superare la difficoltà economica. «L’attività della Diocesi – continua Gomes – non può in nessun modo essere interpretata come quella di un’agenzia che si occupa di attività finanziaria o mediazione creditizia, ma vuole contribuire a fare emergere i bisogni del tessuto produttivo provinciale costituito da innumerevoli commercianti, artigiani e piccoli imprenditori che si sono trovati, e si trovano ancora, stretti nella morsa della crisi, conseguente alla contrazione degli incassi causata dall’epidemia e dal suo impatto sociale». Il Fondo può contare su una somma assegnata di 5 milioni di euro: un milione ciascuno tra Diocesi di Bergamo, Caritas diocesana bergamasca, Associazione Diakonia onlus, Conferenza episcopale italiana, contributi e offerte di enti e persone fisiche, compresi i sacerdoti che hanno rinunciato a tre mensilità.

A questa somma si sono aggiunti i 5 milioni messi a disposizione da Intesa Sanpaolo, che ha assunto anche la funzione di braccio operativo del progetto. Il percorso, grazie a un’istruttoria creditizia più snella di quella tradizionale, si articola mediante la concessione di un prestito dell’importo massimo di 20 mila euro (25 mila per gli istituti scolastici paritari) rimborsabile con rate mensili quinquennali che decorreranno dopo 12 mesi di preammortamento.

I dettagli di natura finanziaria e contrattuale saranno comunicati da Intesa Sanpaolo ai singoli richiedenti una volta che saranno ricevuti presso le 24 filiali individuate sul territorio, ma sin d’ora è certo che gli interessi saranno coperti dal Fondo «Ricominciamo insieme». «Parrocchie e operatori diocesani coinvolti – conclude Gomes – stanno mettendo in campo disponibilità, sensibilità, delicatezza e riservatezza necessarie per gestire un progetto di questo tipo».

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